Nora Spirale, i lavoratori in piazza alzano la voce contro l’azienda: “Il lavoro continua a esserci ma loro vogliono chiudere” foto

All’indomani dell’incontro in Regione, dove le istituzioni hanno chiesto il ritiro dei licenziamenti, i lavoratori della Nora-Spirale di Monsagrati scendono nuovamente in piazza in segno di protesta. “Licenziati con i soldi pubblici”, “ci considerano la metà ma abbiamo lavorato il doppio”: sono questi alcuni striscioni che i manifestanti hanno sventolato questa mattina (9 novembre), in occasione del sit in in occasione del forum Italia lavoro e economia, organizzato al teatro del Giglio di Lucca da Conflavoro Pmi e a cui parteciperà nel pomeriggio anche il ministro Bonafede.

“Anche noi lavoratori di Nora Spirale scendiamo a presidio, noi che abbiamo lavorato e siamo part time ma siamo stati spremuti sempre riceviamo questo trattamento dall’azienda. Avremo, dopo l’annuncio della chiusura dello stabilimento di Monsagrati soltanto la tredicesima e nessun premio di risultato per gli straordinari fatti”. Il dialogo dell’azienda con i lavoratori ormai è venuto meno. Tanto che della decisione di chiudere i battenti i dipendenti sono venuti a sapere a cose fatte. “Questa cosa è venuta fuori per caso il 5 ottobre. Il 15 novembre ci sarà un incontro in Confindustria: è stato attivato anche il tavolo del Mise, attendiamo la convocazione. Noi speriamo che si sventata l’ipotesi di chiusura: è scandalosa una delocalizzazione nazionale con soldi pubblici e senza ammortizzatori sociali”.
E anche oggi i lavoratori hanno alzato la voce. “Il nostro – sottolineano i lavoratori Samanta Grasso, Laura Raffi e Maurizio Massei – deve diventare un caso nazionale perché non succeda altrove: 42 lavoratori assunti e 42 licenziamenti per spostarli da una parte a un’altra. Il Trentino dice che erano altri i patti, ma è un’altra la vera questione: la crisi non c’è e gli ordini arrivano, si lavora tanto a Monsagrati. L’ad Andrea Macasso ci ha detto che la meteorologia non ci aiuta perché non piove e i nostri prodotti non hanno mercato: non è assolutamente vero, visto che tra l’altro vengono prodotti stivali anche per il settore della sicurezza. Questa non è una ragione, ne trovino altre. Vanno avanti a bugie e senza considerare che abbiamo fatto anche il loro lavoro. C’è lavoro per tutti, ma sono interessati soltanto ai 4 milioni di Trentino Sviluppo”.

Claudio Tanteri

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