Furti in casa e persino rapine. Commesse dal 2011 nel comprensorio del Cuoio, in Valdera, in provincia di Lucca fino in Garfagnana e prsino a Firenze, con lo scopo di ricettare preziosi o trasformarli in lingotti grazie alla collaborazione di alcuni orefici. Nuovo sviluppo nell’indagine Golden Daytona condotta dal nucleo investigatvo e dalla compagnia dei carabinieri di Pontedera. Dopo una vicenda giudiziaria piuttosto complessa, il gip del tribunale di appello ha spiccato 4 misure restrittive domiciliari per altrettanti orefici: due di Lucca, uno di Pontedera e uno di Cecina. Adesso i 4 hanno dieci giorni per presentare appello e provare a evitare l’esecuzione del provvedimento, su cui dovrà dirimere la Cassazione ma con buone probabilità le misure dovranno essere scontate.
A Lucca, destinari del provvedimento del gip di Firenze sono due fratelli orafi: R. C. 53 anni e G. C. di 48 anni titolari di due oreficerie a Lucca. In uno dei due punti vendita, i militari di Pontedera hanno trovato uno dei laboratori dove l’oro di monili rubati veniva lavorato e trasformato in lingotti. Arresti domiciliari anche per P. S. di 56 anni, titolare di un laboratorio orafo a Cecina. Anche lui coinvolto nel processo per ricettazione dei monili rubati. Il quarto provvedimento che prevede la misura dei domiciliari è stato emesso a carico di V.C. di 55 anni titolare del principale laboratorio che i ladri usavano per ricettare la merce, che si trova a Pontedera. Misure cautelari in carcere invece per i due personaggi ritenuti di raccordo tra i ladri e i gioiellieri: si tratta di A. Z. di 32 anni e A. H. di 23 anni, entrambi di origine slava e domiciliati tra Pontedera e Cascina.
I furti
La rete di malviventi che a cominciare dal 2011 compiva furti in appartamenti e in alcuni casi anche rapine per ricettare preziosi attraverso i 4 orefici, secondo quanto ricostruito dagli investigatori dell’arma dei carabinieri, ha operato in provincia di Pisa, più precisamente in Valdera e nel compresniorio del Cuoio, in Valdinievole, a Lucca e a Firenze. I militari sono riusciti a rintracciare 78 proprietari di monili rinvenuti nei laboratori prima che venissero fusi provenienti dal comprensotio del Cuoio, da Pontedera, da Lucca e persino da Firenze. Nel complesso si stima che il giro di affari messo in piedi fosse di svariate centinaia di migliaia di euro ogni anno. Nel solo laboratorio di Pontedera, i carabinieri mesi fa hanno rintracciato 6 chili di oro che, poi, se non ricettato in loco, finiva a Lucca e Cecina. Le indagini sono state coordinate dal capitano Michele Cataneo della compagnia di Pontedera e dai procuratori Alessandro Crini e Paola Rizzo. Nelle mani dei carabinieri c’è ancora oro: chi fosse stato derubato in questa zona e in questo periodo può rivolgersi ai carabinieri.