
Allestite 8 scene tratte dai vangeli
Presepi nelle marginette a Pescaglia, visitabili fino al 14 gennaio 2024. Nel borgo di Pescaglia, lungo un breve percorso sono state allestite 8 scene dei vangeli dell’infanzia. Un percorso alla riscoperta del vangelo, sui passi di San Francesco. In due scene è presente l’immagine del Santo di Assisi, che 800 anni fa realizzò il presepe vivente, rappresentato perla prima volta nel corso della celebrazione eucaristica, in una grotta di Greccio.
Nella marginetta di Fornastro, la natività è stata rappresentata in un chiostro, luogo di fraternità e letizia della comunità, con San Francesco sulla porta del Convento, in mezzo alla natura. All’interno della chiesa è stata riprodotta la Natività, nella parte inferiore la Santa grotta, come oggi si presenta ai pellegrini della città santa di Betlemme, con la stella in argento che indica il luogo della nascita.
Nella parte superiore la grotta dei Pastori. Di lato, è stata la statua di Francesco, che contempla l’ineffabile mistero, nella mano sinistra stringe un antico strumento utilizzato per tagliare le ostie, per la celebrazione dell’eucaristia e un piccolo vangelo dove la parola di Gesù è luce e vita. Era il Natale del 1223, ottocento anni fa, quando Francesco, trasformò Greccio in una nuova Betlemme. Per questo motivo è considerato l’inventore del presepio. In verità, non è così, questa devozione si era sviluppata e diffusa nel corso dei secoli e già al tempo di Francesco esisteva una ricca e variegata iconografia, iniziando dalle pitture paleocristiane delle catacombe. La novità del presepio di Greccio, è nell’essere stato realizzato all’interno della celebrazione della Messa. Francesco d’Assisi, in quella santa notte, volle “vedere” con gli occhi la grande umiltà del Signore, nel mistero dell’incarnazione; provare i disagi e la povertà di una nascita in un luogo “estremo”, non negli agi di un sontuoso palazzo, ma in una fredda grotta. Il mistero dell’incarnazione costituisce davvero un elemento importante dell’esperienza di Francesco, un mistero che nella Chiesa si perpetua in ogni eucarestia, dove il Signore è presente con la realtà del suo corpo e la pienezza della sua divinità. L’episodio di Greccio non è altro che una manifestazione “esterna” di una dimensione ben più profonda che ha illuminato il cuore e orientato la vita di Francesco.