Bagno Bernabò, il gestore precisa: “Le nostre terme sono aperte e in espansione”

Ferrari: “Regolarmente aperti da oltre un anno e regolarmente convenzionati con il servizio sanitario nazionale”
Terme di Bagni di Lucca, non solo strutture fatiscenti ma anche un centro convenzionato aperto e frequentato da centinaia di persone, turisti e locali.
Ci tiene a precisarlo l’imprenditore Gabriele Ferrari che da oltre un anno gestisce il Bagno Bernabò, regolarmente aperto dallo scorso 23 aprile. Uno stabilimento che ospita massaggi, vasche termali, sauna naturale, con una grotta per terapia caldo umida e cromo terapia e che ha ottenuto recentemente la convenzione dell’Asl con il Servizio sanitario nazionale per quanto riguarda bagni e fanghi.
Uno stabilimento che anzi, punta ad espandersi. Il gestore sta infatti dialogando con il Comune di Bagni di Lucca per ampliare la struttura, ristrutturando un immobile nei pressi del Bagno Bernabò, sempre sul colle di Corsena.
“Da quando abbiamo aperto lo scorso aprile abbiamo sempre riscontrato un grande successo in termini di presenze, sia da parte di turisti stranieri ma anche di abitanti locali per trattamenti sanitari, dato che il nostro centro è convenzionato – sottolinea Ferrari -. Tanto è che la struttura che abbiamo messo a nuovo non basta più per gestire un numero sempre maggiore di servizi e utenti, e con il Comune abbiamo avanzato un accordo per l’utilizzo di un altro immobile, che prima di poter essere utilizzato necessita però di essere ristrutturato”.
La precisazione da parte del concessionario – che gestisce altri stabilimenti in Emilia Romagna e a Pontremoli – arriva dopo l’annuncio dell’arrivo delle telecamere di Striscia La Notizia a Bagni di Lucca da parte della consigliera comunale di Fratelli d’Italia Annamaria Frigo e del consigliere regionale Vittorio Fantozzi, rivoltesi alla trasmissione televisiva per denunciare “lo stato di abbandono delle Terme di Lucca”, in particolare del grande Albergo, oggi chiuso e inagibile.
“Le telecamere di Striscia La Notizia? Prima di chiamare una trasmissione satirica per denunciare edifici fatiscenti per i quali servono fondi – commenta Ferrari – servirebbe fare proposte, per capire, appunto, come ottenere queste risorse”.