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Tana Termini, anche il comitato di Vico Pancellorum dice no all’impianto: “Va salvaguardato il territorio”

17 febbraio 2023 | 15:55
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Tana Termini, anche il comitato di Vico Pancellorum dice no all’impianto: “Va salvaguardato il territorio”

La presidente Sonia Boldrini invia dodici osservazioni: “Può recare incalcolabili danni all’economia locale e del comprensorio”

Anche il comitato La Cornice di Vico Pancellorum dice no all’impianto di compostaggioa Tana Termini. Il comitato, a firma della presidente Sonia Boldrini, ha inviato un documento con ben dodici osservazioni indirizzate a Regione, Province, soprintendenza e autorità di bacino.

Impianto di compostaggio a Tana Termini, da Bagni di Lucca un “no” unanime al progetto

Il comitato, come precisa la presidente Sonia Boldrini, “persegue un indirizzo che mira alla valorizzazione e alla tutela del territorio, allo sviluppo culturale ed economico, alla salvaguardia ambientale e naturalistica, nonché di quanto si interseca con il borgo ed il circondario. Esso si erge a poca distanza da Tana termini. Quanto premesso è testimoniato dall’impegno profuso e partecipato con iniziative che hanno interessato l’università di Pisa, personale di direzione scientifica museale con riconoscimenti accademici negli insediamenti tardo antichi e medievali, l’Unione dei Comuni, la curia vescovile di Lucca, eccetera. Il contributo delle osservazioni che il comitato presenta non sono di carattere politico né di preconcetto, oppure viziato da pregiudizi. Essenzialmente, come detto, sono improntate sulla tutela, sulla salvaguardia e lo sviluppo di una economia locale molto delicata. Le osservazioni si rifanno non solo su basi tecniche, ma anche a scelte amministrative di legittimo buonsenso a contrasto di ripercussioni economiche e ambientali pericolosamente negative”.

“Premesso che la presentazione delle osservazioni debba essere attenta alle criticità del sito, del progetto che elabora l’insediamento della struttura del territorio che la accoglie, e delle peculiarità che autorizzeranno o non autorizzeranno la sua costruzione – prosegue -. Le osservazioni che specifichiamo non approfondiscono la parte tecnica, anche se vengono riportate delle nozioni, poiché negli elaborati di pianificazione del territorio la valutazione che identifichiamo risulterebbe ostativa alla realizzazione non solo dell’impianto in oggetto, ma anche per qualsiasi altra struttura di trattamento dei rifiuti in quel sito. Riteniamo che l’autorizzazione debba essere considerata non solo mediante una valutazione tecnica dell’inserimento dell’impianto in comparazione alle normative e alle schede di pianificazione del territorio, ma riteniamo importantissimo che sia presa in considerazione anche in funzione della congruità, della ricaduta economica e gestionale del territorio interessato. Tutto ciò tenendo presente delle responsabilità oggettive, delle ripercussioni e delle responsabilità demandate i sindaci interessati. Le osservazioni di seguito riportate, descritte e motivate, dichiarano la contrarietà del comitato all’insediamento dell’impianto di cui all’oggetto, ritenendo la richiesta improponibile e non autorizzabile, sia da punto di vista tecnico della pianificazione del territorio, sia dei rischi idrogeologici, geomorfologici, ambientali, e sulla criticità della viabilità, nonché delle gravi ricadute economiche che graveranno negativamente in tutto il comprensorio. Riteniamo inoltre che le osservazioni che presentiamo devono essere verificate nella loro attendibilità, di seguito valutate e degne di risposta”.

Ben dodici le osservazioni presentate dal comitato di Vico Pancellorum: “Se da un primo punto di vista tecnico il progetto perseguirebbe coerentemente gli obiettivi prefissati a livello comunitario, nazionale e regionale in materia di risparmio e valorizzazione energetica, in realtà a nostro avviso l’insediamento in oggetto viene ubicato nel sito di Tana Termini, e andrebbe certamente in contrasto con la salvaguardia dell’ambiente, in quanto esso è sottoposto a stringenti vincoli geomorfologici, idraulici, territoriali, normativi, al delicato tessuto economico locale, nonché la valutazione deve considerare la sostenibilità del traffico di percorrenza. Osserviamo la necessità di rigettare ogni ipotesi di riattivazione delle operazioni di trattamento rifiuti attraverso qualsivoglia tipologia di impianto nell’area di Tana Termini, ovvero ad attuare ogni misura volta alla bonifica della zona e alla sua restituzione all’innata vocazione naturalistica asseverata dal vincolo paesaggistico insistente sulla zona. Osserviamo che siano prese in considerazione le indagini geologiche dirette a verificare la pericolosità del territorio sotto il profilo geologico, idraulico e sismico. Osserviamo che non deve essere aggravata dal traffico pesante, che si recherà all’impianto, la già difficoltosa viabilità della Sr12 del Brennero, dovuta dalla quotidiana percorrenza dei lavoratori pendolari ed alla vocazione turistica dei comuni S. Marcello Pistoiese-Piteglio Abetone – Cutigliano. Essa è l’unica strada di importante percorso presente nella val di Lima che mette in comunicazione i territori della piana con gli innumerevoli insediamenti urbani e borghi, nonché con i siti e le strutture turistiche dell’appennino. Rimarcando che la Sr 12 pone sin da sempre rilevanti criticità nella sostenibilità di percorrenza. Il sovraccarico intollerabile del transito pesante potrà mettere in crisi il traffico già presente, sia nel periodo invernale con l’accrescere del passaggio di quanti si recano sulle piste di sci, ma in particolare nei mesi primaverili ed estivi quando un’altra ondata di turismo congestiona nuovamente la Sr12″.

“Osserviamo – proseguono – che per noi risulterebbe assolutamente improponibile risolvere il grave errore consumato nel passato con l’inserimento del vecchio impianto di compostaggio nel sito ove attualmente insiste (dimostrato da tutta una serie di tristi vicende passate ed attuali), con un altro ancor più grave errore quale la sua trasformazione, meglio dire con una nuova autorizzazione, per un nuovo impianto di tipologia e ragione sociale diversa, a digestore anaerobico nel medesimo sito. Detto impianto impatterà e potrà arrecare maggiori e incalcolabili danni all’economia locale e del comprensorio, nonché forti rischi occupazionali nel settore del turismo, alle attività produttive, all’ambiente e al territorio. Il nuovo insediamento presenterà insormontabili perplessità nei confronti delle quali oltre al tessuto sociale ed economico, anche le amministrazioni comunali locali dovranno poi fare conti nel futuro con serie difficoltà. Ciò sarà una eredità che a nostro avviso non è possibile acconsentire e ricevere. Osserviamo che l’impianto di cui all’oggetto non andrebbe ritenuto come una trasformazione del sistema di compostaggio, ma un nuovo insediamento a tutti gli effetti, in quanto il trattamento dei rifiuti è di altra tipologia con una ragione sociale diversa, che ha nulla a che fare con il precedente trattamento. Per cui l’autorizzazione deve perseguire l’iter nella sua completezza e non intendere la nuova autorizzazione come una autorizzazione di trasformazione ‘mitigatrice della precedente’. La valutazione interesserà in primo luogo la destinazione urbanistica e se gli ampliamenti ricadono in altra destinazione d’uso, come fortemente dubitiamo, serve una variante allo strumento urbanistico con altre valutazioni ed approvazioni prima di procedere. Inoltre va considerato che il sito è interessato da un’infinità di vincoli, criticità, pericoli idraulici e fenomeni di versante, da passati sopralluoghi delle commissioni Regionali, prese di posizioni di tecnici e contestazioni della popolazione locale, ed il tutto si è poi concluso con la chiusura del precedente impianto di compostaggio”.

“Osserviamo – continuano – che l’insediamento di un nuovo impianto di trattamento dei rifiuti in quel sito (o comunque in qualunque altro nelle vicinanze) non è da perseguire, perché l’ubicazione è baricentrica ai comuni di Bagni di Lucca e S. Marcello – Piteglio e ad altre decine di antichi borghi e frazioni costantemente vissute da residenti, i quali se sono un numero relativo, certamente non lo sono i tantissimi utenti che vi giungono, nativi emigrati o turisti provenienti da altre città nazionali, estere e addirittura provenienti da altri continenti. Osserviamo che devono essere considerati i notevoli mutamenti climatici e le cosiddette ‘bombe d’acqua’, che in questi ultimi anni si sono verificate in Lunigiana, Versilia Garfagnana ed in alcuni casi nella stessa val di Lima. Essi mettono a dura prova le previsioni duecentennali ed i vincoli idrogeologici. Non è certamente prudente persistere nella realizzazione, in golena o nelle fasce di rispetto del corso d’acqua, di impianti produttivi di fronte a una forte esondazione e meno che mai con rischio ecologico dato dai prodotti trattati. Per cui dobbiamo prendere atto e in considerazione che il nuovo insediamento di trattamento dei rifiuti sarà realizzato nella golena del torrente Lima, con a ridosso sia sul lato destro, sia sul lato sinistro del corso d’acqua di ripidissimi versanti montani. Al rischio di esondazione si aggiungono i probabili fenomeni di versante dettati da una classificazione di rischio Pai ‘dissesti geomorfologici’ autorità di bacino distrettuale dell’Appennino settentrionale, classificando la zona con pericolosità P3a pericolosità elevata (forme) , P3b – pericolosità elevata (propensione), P4 – pericolosità molto elevata, ed a nostra conoscenza evidenziate da testimonianze di attuali distaccamenti di materiale franoso in sede di assemblea presso il comune di S. Marcello – Piteglio, tenutasi il 09 febbraio 2023”.

“Osserviamo, quindi, la possibilità di probabili e futuri innescamenti di collassi del versante montano e della scarpata o di significativi processi erosivi destabilizzanti il sito dell’insediamento dell’impianto dovuti a rischio idraulico e a probabili e imprevedibili eventi atmosferici – si legge sulle osservazioni presentate dal comitato -. Anche se nel progetto la realizzazione considera l’adozione delle migliori tecnologie disponibili, le testimonianze di altri siti italiani malamente scelti ed edificati nelle golene o nelle fasce di rispetto, hanno dimostrato la distruzione delle strutture presenti. Osserviamo che la valutazione perdite/benefici e ritorni positivi sul territorio non è assolutamente congrua con i vantaggi che l’azienda produrrà al territorio ed al tessuto economico. Essa darà solamente occupazione a circa 8 addetti per lo svolgimento dell’attività con esclusivo lucro dell’azienda proponente, a confronto e danno di una economia imponente sparsa su tutto il territorio. Qualora ci fossero anche dei ritorni per le amministrazioni locali l’introito percepito o le eventuali royalty, non riusciranno mai nella pur minima parte a compensare le perdite e a ridistribuire redditi. Osserviamo che deve essere scongiurata, nelle formalità di legge, l’autorizzazione nella val di Lima di qualsiasi tipologia d’impianto di trattamento dei rifiuti, affinché non siano compromessi i delicati e importanti equilibri economici, ambientali e gli ingenti flussi turistici, in quanto potrebbero essere danneggiati irrimediabilmente i vari settori e tutto il relativo indotto presente nei comuni di S. Marcello-Piteglio, di Bagni di Lucca, Abetone- Cutigliano e relative frazioni, nonché il coinvolgimento di altri siti più a monte (vedere le inversioni termiche). Le quantizzazioni di presenze turistiche si evidenziano in circa 60.000 utenze a S. Marcello-Piteglio, altre centinaia di migliaia di turisti annue nel comune di Bagni di Lucca e frazioni, nonché l’attività sportiva di Rafting contigua a Tana Termini sul torrente Lima con circa 100 addetti occupati nella gestione, porta altre 60.000 presenze annue a livello mondiale. Dobbiamo considerare anche le presenze nel comune di Abetone – Cutigliano che sono una cifra impressionante, in quanto eventuali e probabilissimi miasmi possono raggiungere anche quel sito, di sicuro più di un terzo del turismo che vi arriva dovrà passare da Tana Termini rimanendo congestionato dal traffico pesante dell’impianto di trattamento di rifiuti. Si evidenzia così che i ritorni economici di tutto rilievo sono veramente a rischio per un’economia ed un indotto recettivo locale che non deve essere compromesso o distrutto”.

“Osserviamo che il principio di precauzione all’articolo 191 che persegue obiettivi di miglioria, tutela, salvaguardia e di utilizzazione accorta e razionale delle risorse, obiettivi che secondo noi vanno nettamente in contrasto con l’insediamento in quel sito del nuovo impianto di trattamento di rifiuti che certamente non migliorerà o salvaguarderà il delicato equilibrio ambientale ed economico della val di Lima, ma tale insediamento potrà dare avvio ad una azione di danno temuto. Fiduciosi dell’attento esame delle osservazioni sopra presentate – conclude la presidente Sonia Boldrini -, che se a prima vista possono essere superficiali o un po’ prolisse, non vogliono essere ambiziose o presuntuose, poiché siamo coscienti della professionalità e della conoscenza dei tecnici e degli amministratori che le esamineranno, in quanto con la loro competenza, sia dal punto di vista tecnico, sia dal punto di vista economico sapranno ben valutare ed approfondire quanto esposto”.