Alfredo Caselli, mecenate e intellettuale: presentato il libro di Moscardini e Angelini



Alla Fondazione Ricci di Barga ricostruito il profondo legame con Puccini e Pascoli
Si è tenuto ieri (11 settembre) alla Fondazione Ets Ricci di Barga un incontro finalizzato alla presentazione del libro Caro alle muse e caro al mio cuor dedicato al mecenate lucchese Alfredo Caselli nel centenario della morte.
Scritto da Sara Moscardini, responsabile dell’istituto storico lucchese per la sezione di Barga (ente coinvolto nella realizzazione di questo evento) e dal professor Pietro Paolo Angelini, prolifico autore e promotore di innumerevoli iniziative culturali promuoventi Lucca e la sua provincia; i due autori sono stati introdotti da Cristiana Ricci.
La buona riuscita di questa giornata si è avvalsa della collaborazione di Cento Lumi, il Comune di Barga, Pro Loco, Unitre Barga.
La pubblicazione del volume è stata promossa e realizzata da Fondazione Banca del Monte di Lucca, gli editori Alberto Amaducci e Silvia Bianchini e dalla Fondazione Giovanni Pascoli.
Si è trattato del quattordicesimo incontro del calendario letterario proposto quest’estate dall’ente barghigiano.
Un affascinante antefatto connota sin dall’inizio la storia di Alfredo Caselli. Al cimitero di Lucca, è possibile ancora oggi far visita ad un’epigrafe composta da Giovanni Pascoli dedicata al medico Guglielmo Lippi.
“Il noto compositore Giacomo Puccini – riferisce Moscardini – contatta Pascoli, suo amico fraterno, in relazione a questa epigrafe sollecitandone la stesura: nell’autografare la missiva, Puccini parla a nome della famiglia Lippi e di Alfredo Caselli, dallo stesso definito ‘l’amico dell’epoca dei calzoncini corti'”.
Ma chi era Alfredo Caselli?
Un personaggio dalla straordinaria ed eccentrica personalità, grande esteta non sempre oculato negli investimenti, al quale va certamente riconosciuta una spiccata capacità di precorrere i tempi in un contesto storico e sociale completamente votato al conservatorismo.
Nato a Lucca nel 1865, aveva raggiunto il grado minimo d’istruzione, fermandosi dopo aver conseguito il titolo elementare.
Fu inserito precocemente nella bottega paterna, lo storico Caffè Carluccio in via Fillungo a Lucca, poi Antico Caffè Di Simo attualmente chiuso, di cui divenne attento, antesignano promotore e curatore d’immagine.
“Questo luogo -prosegue Moscardini – diventò un celebre punto d’incontro tra i più noti esponenti dell’intellighenzia a cavallo fra ottocento e novecento: da Giosuè Carducci a Giovanni Verga, da Giacomo Giacosa a Giuseppe Ungaretti.
“La corrispondenza epistolare tra Pascoli e Caselli – prosegue – è la più importante testimonianza del profondo rapporto tra i due. Si tratta di una produzione di 1.099 lettere oggi conservate alla Biblioteca Statale di Lucca e a Casa Pascoli, materiale completamente digitalizzato ed accessibile al pubblico”.
Angelini sottolinea che “questo è evento per non dimenticare il nome di Alfredo Caselli, personaggio che si pose al centro della narrazione lucchese e nazionale. Un mecenate della cultura, un grande sostenitore per molti degli artisti del suo tempo, che lo ricordarono dopo la sua dipartita dedicandogli un monumento a San Pellegrino in Alpe, dove morì il 15 agosto 1921″.
Sono infine intervenuti per i saluti conclusivi Alessandro Adami, presidente di Casa Pascoli e il sindaco Caterina Campani.
(Foto di Ivano Stefani)