Brennero chiuso e disagi, la protesta da Chifenti: “Non possiamo andare avanti così, il paese rischia di morire”

Un cittadino si appella al sindaco: “Serve un’azione forte. Parliamo della Valle e del nostro futuro. Uniamoci per chiedere a gran voce una soluzione”
Brennero chiuso e disagi sulla viabilità, proseguono le proteste in Valle del Serchio. Dopo le dure parole dei sindaci di ieri (4 febbraio) in seguito ad una chiusura di un paio di ore del ponte di Calavorno per i controlli (foto di Sandra Barsanti), anche un cittadino di Chifenti, paese isolato a causa della chiusura del Brennero a causa delle frane, ha esternato tutta la sua rabbia per la situazione.
“È una situazione devastante per la Valle – tuona un cittadino -, i chifentini dovrebbero protestare e farsi sentire in maniera giusta ed educata. Io non ci sto, piuttosto vado avanti da solo: è una situazione insostenibile, ma era ben presente a tutti. Il paese di Chifenti morirà, le attività non esisteranno più: bisogna farci sentire, è un nostro diritto. Dobbiamo lottare per il nostro territorio. Le attività di Chifenti devono mostrare un po’ i denti. Qui si chiede la vicinanza delle istituzioni, ma non a parole. La vicinanza ai cittadini e alle attività, secondo me, non c’è”.
“Ieri sera la via di Corsagna sembrava un’autostrada – prosegue il cittadino in protesta -, su una strada che è in condizioni pietose e stretta. Un paese come Corsagna non può reggere un traffico del genere. Spero che il sindaco Andreccetti si faccia sentire, noi cittadini vogliamo una mano. Mi appello a lui: serve un’azione forte, noi ci saremo. Siamo stanchi, lo sapevamo tutti che andava finire in questo modo. Non si può passare da Piano di Coreglia per andare a lavoro. Non possiamo andare avanti così. Parliamo della Valle e del nostro futuro. Uniamoci per chiedere a gran voce una soluzione”.