Bertieri (Orgoglio Comune): “Attenzione a arte e spettacolo”

La consigliera comunale: “Il settore è totalmente penalizzato”
“Nel nostro territorio di Borgo a Mozzano ma non solo, anche in Mediavalle e Garfagnana ci sono diverse realtà artistico culturali ma le attuali restrizioni hanno previsto la sospensione di spettacoli nei teatri, nelle sale cinematografiche e dei concerti. Tutti noi siamo a conoscenza dell’ impatto negativo che le misure per contenere il Covid-19 hanno avuto o stanno avendo nel turismo, nell’ industria, nel commercio e nei prodotti di esportazione ma, non dimentichiamoci che tra i settori più colpiti c’è anche quello della cultura e degli spettacoli dal vivo”. Lo dice la consigliera comunale di Orgoglio Comune, Yamila Bertieri.
“Vista l’imminente uscita del Dpcm inerente le nuove norme atte a garantire la sicurezza e la salute, molti centri culturali, teatri, cinema, scuole di musica, bande e cori hanno dovuto chiudere e si sono dovuti organizzare per poter fare lezioni on line, perché purtroppo le loro attività collettive (come i cori, i vari gruppi , le attività di propedeutica con i bambini, gli incontri con gli anziani e i disabili) che sono momenti didattici di grande importanza per la socializzazione poiché la cultura è un bene prezioso che attraverso anche tali attività può arricchire le persone, sono state sospese. Mi auguro momentaneamente – prosegue il consigliere- perché nonostante il duro periodo i causato dal coronavirus, molti amici, lavoratori dello spettacolo mi hanno spiegato di avere investito quasi tutte le loro risorse disponibili con un straordinario e personale impegno per far riaprire teatri e/o cinema nel pieno rispetto dei protocolli diretti alla tutela della salute, per garantire la piena sicurezza alle persone e per tutelare centinaia di migliaia di posti di lavoro”.
“È un momento molto difficile per questo settore e più in generale per la cultura – spiega -. Spero che siano previsti aiuti o provvedimenti concreti per azzerare gli impegni fiscali nell’immediato perché il musicista che insegna presso una scuola privata o il ballerino che insegna danza non chiedono un sussidio, ma la possibilità di andare avanti senza che gli anni di sacrifici non siano vanificati perché anche l’arte e la cultura sono il motore della nostra economia. Senza considerare poi che anche le famiglie sono provate da questa situazione dato che si trovano a stravolgere le abitudini e a organizzarsi divendosi tra lezioni della scuola statale, lezioni di musica, tutorial per lo sport in casa, piattaforme per tutti i gusti magari per più di un figlio, con fasce orari tutti diversie e devono anche dividersi i mezzi elettronici”.