Crasciana dice no alla plastica e valorizza la strada per la fontana: saranno installate 20 lampade da incasso a led nel rispetto della natura

Il progetto per il nuovo impianto di illuminazione ha ricevuto 6mila euro dalla Fondazione Crl. L’associazione paesana: “A breve partiranno i lavori”
Un lavoro molto atteso dalla cittadinanza che è ai nastri di partenza. È ormai tutto pronto a Crasciana per l’inizio dei lavori rifacimento dell’impianto di illuminazione della via della Fontana di Là. Un risultato molto atteso in paese, frutto di un’attività intensa e complessa partita circa un anno fa e che ha ricevuto un finanziamento da 6 mila euro dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca.
Si tratta di un progetto a ridotto impatto ambientale per un’iIlluminazione efficace mantenendo inalterata la morfologia locale. La Fontana di Là, così chiamata dagli abitanti, è situata a circa 300 metri dal centro del paese. Si tratta di una fontana molto antica, l’unica ancora esistente e funzionante delle tre fontane storiche a cui per secoli gli abitanti hanno attinto l’acqua potabile. Grazie ai nuovi lavori, l’importante via verso la fontana sarà illuminata anche la sera grazie a 20 lampade a led da incasso che verranno inserite all’interno di muretti in pietra, inseriti a loro volta all’interno del ciglio presente sul lato a monte del percorso.
“Si conclude in questi giorni la fase preparatoria ai lavori di rifacimento dell’impianto di illuminazione della via della Fontana di Là – annuncia l’associazione Amici di Crasciana -. Si è trattato di un’attività intensa e complessa che è iniziata a ottobre dell’anno scorso con la preparazione del progetto. Quando si programmano lavori di una certa complessità come questo sappiamo bene che il progetto è uno strumento indispensabile per ottenere i necessari permessi e per poter aspirare a eventuali contributi. Si precisa che è stato redatto senza costi per l’associazione e una volta completato a gennaio di quest’anno è stato presentato alla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca con richiesta di finanziamento sul bando 2020 – sviluppo del territorio. La richiesta è stata fatta a nome dell’associazione Paesana Casabasciana Crasciana in quanto dotata di uno statuto aggiornato e in linea con le caratteristiche richieste dalla Fondazione”.
“Il progetto ha incontrato il gradimento della Fondazione – proseguono – tant’è vero che è stato uno dei pochi ad ottenere un contributo su un numero incredibilmente alto di domande nella misura di 6.000 euro a fondo perduto. Si è trattato di un risultato importantissimo perché ci ha messo in condizione di farci conoscere da una realtà importante come la Fondazione e sperimentare una procedura che in futuro potrebbe essere replicata per altre iniziative. In questo percorso siamo stati supportati anche dal Comune di Bagni di Lucca che fin da subito si è dichiarato disponibile ad allacciare il nuovo impianto alla rete della pubblica illuminazione una volta terminati i lavori e che contribuirà anche con la fornitura di parte del materiale. Nei mesi scorsi ci siamo adoperati per ottenere tutti i permessi dalla Soprintendenza alle Belle Arti e dal Comune. Si è trattato di pratiche più lunghe del previsto ma dopo tanto impegno possiamo finalmente mantenere una promessa fatta al paese e annunciare che a breve, alla fine di luglio o i primi di agosto, partiranno i lavori”.
La necessità dell’opera
L’opera si rende necessaria per sostituire un impianto di illuminazione che non è più funzionante e che versa in condizioni di totale degrado. L’intervento si inquadra in un più ampio programma di recupero e valorizzazione di questa risorsa che è partito lo scorso anno con il rifacimento dell’intonaco del fornice e a cui seguiranno il restauro completo del manufatto della palizzata sul margine a valle della strada.
Fontane e acquedotto: cenni storici
La Fontana di Là, così chiamata dagli abitanti, è situata a circa 300 metri dal centro del paese. Si tratta di una fontana molto antica, l’unica ancora esistente e funzionante delle tre fontane storiche a cui per secoli gli abitanti hanno attinto l’acqua potabile. Eroga acqua corrente essendo alimentata direttamente in loco di una sorgente perenne così come lo erano le altre due, purtroppo però quella cosiddetta del Posatoglio sotto al Gioco è andata distrutta in seguito all’apertura di una strada negli anni ’70 e l’altra, cosiddetta di Ricavo, non eroga più acqua a causa dell’esaurimento della sorgente che la alimentava. Essendo queste tre collocate non proprio in paese ma in prossimità dello stesso, per maggiore comodità intorno alle metà degli anni ’20 del secolo scorso furono realizzate altre tre fontane all’interno del centro abitato, servite da quello che all’epoca fu il primo acquedotto pubblico. È stato poi potenziato nel secondo dopoguerra per portare l’acqua potabile in tutte le abitazioni, ma si tratta comunque di una infrastruttura il cui primo impianto risale ormai ad un secolo fa, funzionalmente caratterizzato da portate limitate dovute all’esiguità delle captazioni.
Utilità dell’opera
In caso di mancata erogazione da parte dell’acquedotto pubblico, la Fontana di Là resta l’unica fonte di approvvigionamento di acqua potabile per gli abitanti di Crasciana. I sempre più ricorrenti periodi siccitosi dovuti al riscaldamento globale hanno fatto sì che negli ultimi anni i periodi di mancanza d’acqua nel paese, specie nel periodo estivo, siano stati statisticamente sempre più frequenti e prolungati. A causa della vetustà dell’acquedotto è anche capitato a più riprese che sia stato infiltrato da agenti inquinanti obbligando il Comune a sospendere la fornitura. Se è vero che in questi frangenti gli abitanti hanno come unica risorsa la suddetta Fontana è anche vero che per essi si tratta di una consuetudine che non viene meno anche nella disponibilità dell’acqua erogata all’acquedotto. Quella della Fontana di Là infatti è acqua corrente purissima che sgorga a circa 900 metri sopra il livello del mare in un contesto assolutamente incontaminato ed è per questo motivo che normalmente preferita per il consumo a quella domestica, specialmente in estate quando oltre alla purezza si aggiunge la naturale freschezza. Per inciso la disponibilità di acqua di altissima qualità entro una distanza che corrisponde a quella di una breve passeggiata ha evitato l’insorgere di cattive abitudini, come quella dell’acquisto di acqua in bottiglie di plastica, abitudine a cui gli abitanti del paese sono estranei.
Il percorso di accesso alla fontana
Catastalmente la strada è riportata nel foglio di mappa numero 136 del comune di Bagni di Lucca come strada vicinale Campo Cavoletti. Dal punto di vista funzionale si tratta di una viabilità pedonale in terra battuta che ha inizio in prossimità del cimitero, si inoltra in un bosco di castagni e dopo circa 170 metri giunge alla Fontana. L’esigenza di avere il percorso illuminato per arrivare in sicurezza alla Fontana anche nelle ore serali e notturne è stata sempre sentita, tant’è vero che negli anni ’90 del secolo scorso fu realizzata un’illuminazione con contributi privati raccolti a livello paesano e collegata poi alla rete delle pubblica illuminazione.
Limiti e conseguente degrado del vecchio impianto di illuminazione
L’impianto di allora è consentito nella messa in opera di 9 lampioncini in alluminio pressofuso (vedi foto 1 e 2), costituiti da una lanterna supportata da una esile palina, soluzione che con il tempo si è rivelata inadeguata per molti aspetti: scarsa tenuta agli agenti atmosferici con conseguente ossidazione e degrado del portalampada (vedi foto 3 e 4); estrema vulnerabilità agli atti vandalici tant’è che da lì a poco i vetri delle lanterne sono stati rotti, potendo inoltre far leva facilmente sulla paline di sostegno, alcune di queste sono state addirittura divelte (vedi foto 5 e 6); inefficienza dell’impianto a causa dispersione della luce per l’impossibilità di direzionare la luce solo sul piano stradale; disturbo visivo per via delle lampade poste ad altezza degli occhi; effetto surreale dovuto all’illuminazione della vegetazione arborea d’alto fusto, con impedimento della visione del cielo stellato e conseguente senso di straniamento; inquinamento luminoso di un ambiente selvatico con riflessi negativi sulla fauna di cui il luogo era habitat naturale (lucciole, barbagianni, animale notturni in genere).
Il progetto del nuovo impianto
Il progetto cerca di rispondere ad alcune esigenze fondamentali. La prima ovviamente è quella di illuminare il percorso, necessità indifferibile per soddisfare le esigenze di cui si è fatto cenno poco sopra. Per assolvere questa funzione è previsto un sistema di illuminazione che possa garantire il minor impatto ambientale possibile, sia per quanto riguarda l’inserimento di apparecchi illuminati in un contesto naturalistico, sia in relazione alla diffusione della luce generata dagli stessi. La scelta si è orientata verso diffusori da incasso in acciaio corten a basso consumo (led) che verranno alloggiati all’interno di muretti in pietra di dimensione contenute, inseriti a loro volta all’interno del ciglio presente sul lato a monte del percorso. Questa soluzione consente di nascondere l’impianto ad una ricognizione visiva di tipo panoramico risultando invece la morfologia del ciglio totalmente inalterata. Il flusso di luce generato da questi diffusori è convogliato totalmente a terra e ciò consente di ottenere una illuminazione molto discreta. Una serie di test preliminari effettuati in loco con questo tipo di lampade ha consentito di quantificare in 20 lampade opportunamente distanziate la quantità ottimale per ottenere una copertura luminosa omogenea, quasi una sorta di tappeto luminoso magicamente generato. All’inizio e alla fine del percorso, rispettivamente in prossimità dell’ingresso al cimitero e di fronte alla Fontana, sono previste due lampade diverse per la necessità di ottenere anche un tipo di luce in grado di illuminare l’ambiente circostante a 360 gradi.

