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Orrido di Botri chiuso fino ad agosto, il consigliere della Pro Loco: “Non interessa a nessuno”

14 giugno 2020 | 10:37
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Orrido di Botri chiuso fino ad agosto, il consigliere della Pro Loco: “Non interessa a nessuno”

Bonaventuri critico sulla scelta di non aprire il percorso e su promozione e manutenzione della riserva

È polemica per la chiusura, almeno fino al 31 luglio, dell’Orrido di Botri nel territorio del Comune di Bagni di Lucca. 

A sollevare il caso è il consigliere della locale Pro Loco David Bonaventuri. “La chiusura della riserva naturale dell’Orrido di Botri fino ad agosto è un danno molto grosso a tutta la montagna, quella vera, di Bagni di Lucca sopratutto in questo periodo – dice – Ci sono ristoranti, rifugi, agriturismi, bar eccetera che vivono d’estate grazie all’Orrido di Botri. Un potenziale turistico enorme (prima delle giuste restrizioni, si sfioravano i 15 mila ingressi annui) che quest’anno non ci sarà, almeno in parte”.

“Negli scorsi anni – spiega – era stato deciso di diminuire gli ingressi giornalieri, giustamente, visto il particolare, stupendo ma delicato habitat, sperando di spalmarli durante tutta la settimana e tre mesi. Quest’anno, sicuramente nelle poche settimane di apertura ci sarà un intasamento di richieste di entrata e non è un bene. Sopratutto non è un bene perché probabilmente la gente andrà dentro ugualmente, senza controlli. E questo è molto ma molto peggio. Secondo me.
Capisco la situazione Covid, anzi la capisco molto bene, ma in questo caso, si ma fino ad un certo punto, visto che c’è anche un protocollo della Federparchi anticontagio per le escursioni nelle aree naturali protette”•

Sembra, ma ormai è già da alcuni anni che la riserva naturale amata e conosciuta dalla gente di tutta Italia, non interessi – conclude – Il luogo è tenuto male, non viene valorizzato in nessun modo da chi lo gestisce (Reparto carabinieri biodiversità di Lucca), la strada che dovrebbe portare i turisti dentro il comune, quella sterrata che va a Montefegatesi non è stata negli ultimi anni nemmeno mai sistemata se non da volontari paesani”.