Fp Cgil: “Per la pubblica assistenza più risorse e nuove assunzioni”

3 aprile 2020 | 14:02
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Fp Cgil: “Per la pubblica assistenza più risorse e nuove assunzioni”

Massari e Bonaldi: “Non siano lasciate sole in questa emergenza soprattutto le associazioni che operano nelle zone montane”

Accorato appello alla Regiona Toscana e alla Asl affinché il terzo settore non sia lasciato senza risorse in un momento, come quello dell’emergenza in corso, in cui il lavoro delle associazioni di volontariato, con dipendenti, risulta più che mai prezioso. Prevedendo anche nuove assunzioni.

A lanciarlo sono il segretario della Fp Cgil di Lucca, Michele Massari, e Sauro Bonaldi, responsabile per l’ambito della pubblica assistenza della Fp Cgil. Richiesta di sostegno rivolta soprattutto alle realtà delle zone più isolate e di montagna.

“Visto dal fronte sindacale – scrivono Massari e Bonaldi – dobbiamo rilevare l’enorme lavoro che stanno svolgendo in questo  difficilissimo momento le Misericordie e le associazioni di pubblica assistenza. Un’attività encomiabile da parte dei molti volontari che prestano la loro opera giornalmente, ma anche un impegno di assoluta straordinarietà per i dipendenti delle associazioni, che in questi giorni si stanno cimentando in orari impossibili, turni continuati con sacrifici personali dovuti anche alla difficoltà, amplificatasi in questo periodo, di coprire i servizi con il solo volontariato. Per questo motivo, a nostro avviso ci sarebbe bisogno di nuove assunzioni, di attivare contratti di lavoro e piani di formazione. Dai lavoratori, nonostante tutto non stanno pervenendo recriminazioni, anche se sarebbero legittime in molti casi, né richieste economiche per lavoro supplementare, indennità o maggiori emolumenti salariali nonostante si possa ben immaginare che non sia facile rispettare le normative contrattuali in questa fase. Segno evidente del grande senso di responsabilità e di sacrificio dei lavoratori del settore”.

“Non si può però esulare assolutamente dal rispetto delle norme di sicurezza, i soccorritori sono infatti i primi che accorrono sul paziente e i maggiori esposti al rischio contagio, sia sui mezzi dedicati al Covid-19 quanto su altri interventi, dove comunque – vanno avanti i sindacalisti – non si possono escludere ipotesi legate al virus. Purtroppo dalle informazioni raccolte, ci viene detto che scarseggiano le attrezzature, che sui mezzi Covid-19 non vengono prese le stesse precauzioni rivolte ai presidi sanitari, ed è difficoltoso l’approvvigionamento di maschere e tute di protezione”.

“Le associazioni, sia pure supportate dalla Asl, sono costrette ad attrezzarsi, utilizzando tutti i canali possibili, per approvvigionarsi di quanto necessario. Inoltre – incalzano Bonaldi e Massari – a causa del calo drastico di servizi socio assistenziali (trasporto visite, centri diurni) che pertanto non vengono più remunerati, le associazioni che gestiscono l’emergenza si trovano in difficoltà per reperire anche le risorse destinate all’acquisto di dispositivi di sicurezza, per la manutenzione dei mezzi, per le attività di assistenza, e presto temiamo anche per pagare gli stipendi”.

“Un servizio essenziale – prosegue Fp Cgil – dove i dipendenti non lesinano certo impegno in questi giorni ma che a nostro avviso va maggiormente incentivato e per  questo chiediamo alla Regione Toscana e alla Asl di stanziare maggiori risorse e di farlo velocemente prima che si arrivi al collasso. È necessario che il terzo settore che è sul fronte dell’emergenza abbia un sostegno per resistere e continuare a garantire con volontari e dipendenti una attività assolutamente necessaria alla quale non intende sottrarsi”.

“Le nostre preoccupazioni per la corretta remunerazione delle attività di soccorso – concludono – sono particolarmente riferite alle zone montane, dove le Misericordie e le associazioni di pubblica assistenza sono le uniche entità attrezzate per arrivare su tutto il territorio ma dove minore è la possibilità di reperire risorse finanziarie per dare garanzia della continuità dei servizi”.