Spesa nel proprio comune, Andreuccetti: “Ecco le eccezioni”
Il chiarimento del governo sugli spostamenti
Stop agli spostamenti in altri comuni, arriva il chiarimento da parte del governo anche sui comportamenti da tenere per quanto riguarda la spesa. La domanda che si stanno ponendo i cittadini è la seguente: “È obbligatorio fare la spesa nel proprio comune di residenza o è possibile farla anche nel Comune limitrofo?”.
Ecco la risposta, secondo il sindaco di Borgo a Mozzano Patrizio Andreuccetti: “No, ma si deve fare la spesa nel posto più vicino possibile a casa o, per chi non lavora a casa, al luogo di lavoro. Infatti, gli spostamenti devono essere limitati allo stretto necessario sia tra Comuni limitrofi che all’interno dello stesso Comune. In ogni caso, si deve sempre rispettare rigorosamente la distanza tra le persone negli spostamenti, così come all’entrata, all’uscita e all’interno dei punti vendita. Per questa ragione la spesa è fatta di regola nel proprio Comune, dal momento che questo dovrebbe garantire la riduzione degli spostamenti al minimo indispensabile. Qualora ciò non sia possibile (ad esempio perché il Comune non ha punti vendita), o sia necessario acquistare con urgenza un bene non reperibile nel Comune di residenza o domicilio, o, ancora, il punto vendita più vicino a casa propria si trovi effettivamente nel Comune limitrofo, lo spostamento è consentito solo entro tali stretti limiti, che dovranno essere autocertificati”.
“Della serie: se torno da lavoro e passo dall’Esselunga di Marlia o dalla Conad a Gallicano posso farlo – precisa il sindaco di Borgo a Mozzano Patrizio Andreuccetti -. Idem se da Chifenti vado a Fornoli o se da Pescaglia vengo al Penny o a Diecimo. Ma queste devono essere le eccezioni, non le regole”.