Psicosi coronavirus in Valle, il ristorante di sushi: “Il nostro locale è sicuro”

Lo staff del locale di Piano di Coreglia rassicura i clienti: “Le nostre materie prime provengono da fornitori italiani”
“Il nostro locale è sicuro”. È questo il messaggio forte e chiaro lanciato dal Kisoro sushi, ristorante di Piano di Coreglia aperto lo scorso 12 novembre. Un volantino contro la psicosi da coronavirus, il virus che si sta diffondendo in tutto il mondo. L’Italia non fa eccezione: giovedì a Roma il primo caso accertato, due coniugi cinesi in vacanza nel bel paese. Una notizia che è rimbalzata su tutti i media, spargendo paura e diffidenza: pochi giorni fa a Firenze un uomo ha urlato contro una comitiva: “Andate a tossire a casa vostra”.
Nonostante l’invito alla calma, nel nostro paese la paura c’è. “Chi viene dalla Cina non entri qui”, avvertiva il cartello di un bar, davanti alla fontana di Trevi. E il sushi, tanto amato dagli italiani, lo si evita. I ristoranti cinesi? Neanche a parlarne ovviamente. Da nord a sud si salutano gli involtini primavera per una pizza, o un piatto di spaghetti. Il risultato? Una perdita di fatturato del 70 per cento per le 5mila attività orientali, stima l’ufficio studi Fipe-Confcommercio.
Lo staff del Kisoro sushi rassicura i clienti: “Il nostro staff risiede in Italia da anni e non può essere venuto a contatto con il Coronavirus in alcun modo. Anche i nostri piatti sono assolutamente sicuri poiché le materie prime da noi usate provengono tutte da fornitori italiani”.