Un Futuro per Bagni: “Circolo Il Risveglio, chiediamo chiarimenti”

Scatta l’interpellanza della minoranza
Nuova gestione del circolo Il Risveglio di Vico Pancellorum (leggi qui), scatta l’interpellanza di Un Futuro per Bagni di Lucca. Dopo la manifestazione di interesse aperta dal Comune, il gruppo di opposizione chiede chiarimenti: “A tale avviso ha partecipato solo la azienda Me.Vi e ne siamo felici. All’amministrazione chiediamo quale sia il rapporto con l’Associazione il Risveglio e se nel bando sarà previsto il mantenimento della sede all’interno del Circolo”.
“Il circolo in oggetto – la ricostruzione della vicenda dei consiglieri Claudio Gemignani e Laura Lucchesi – nasce come dopolavoro per poi diventare circolo Enal (ente nazionale assistenza lavoratori). Tali circoli passano di proprietà regionale il 10 ottobre 1987, anno della loro soppressione, che li concede a sua volta ai Comuni con precisi vincoli (sociali). Tali beni possono essere svincolati solo in alcuni casi (che la programmazione dei servizi sociali non preveda più l’utilizzo del bene, che esistano sul territorio strutture migliori per la prosecuzione dei servizi sociali svolti in esso, che cessi la possibilità di usare il bene a scopi sociali). In caso di svincolo il Comune deve comunque o sostituire il bene alienato con altro di medesimo valore o prevedere in bilancio fondi di importo uguale rispetto al bene svincolato destinato a servizi sociali). Con delibera del consiglio comunale di Bagni di Lucca del 23 giugno 1994, lo stesso ‘approva il nuovo statuto dell’Associazione il Risveglio di Vico Pancellorum, e conferma attività istituzionale ai fini del vincolo di destinazione’, affidando così a titolo gratuito, con le prescrizioni sopra, alla medesima associazione, l’immobile ex Enal. L’associazione concede, consentito dal nuovo statuto, in sublocazione, previo il perenne utilizzo da parte dell’associazione per tutte le proprie necessità, il Circolo alla ditta Me.Vi. Negli anni, il sublocatario, svolge nell’edificio lavori di manutenzione vari: tutto rimane invariato fino al 9 luglio 2014, quando con determina 487, viene stilata una nuova bozza di contratto di locazione dell’immobile tra il comune e l’associazione”.
“Per quanto a noi noto – proseguono -, non ci risultano atti consequenziali fino al 2018, quando il 30 gennaio, viene inviata dal comune alla associazione, una raccomandata dove ‘si invita’ la stessa a prendere contatti con la segreteria per firmare il nuovo contratto. Il 9 marzo viene inviata, dal responsabile area tecnica, una nuova lettera prioritaria alla associazione invitandola a prendere contatto ‘in tempi brevi’ con l’ufficio segreteria del Comune, per la firma del contratto, invitando poi lo stesso ufficio segreteria, a fissare l’incontro tra le varie parti entro 10 giorni (il tutto, da come è scritto, a seguito di una comunicazione del presidente della associazione del 14 febbraio). Vengono richiesti alla Associazioni 300 euro per il pagamento delle tasse per la registrazione del contratto. Dopo oltre un anno, il 25 luglio 2019, con delibera di giunta 114, viene approvato lo svincolo dell’utilizzo dell’immobile ex Enal. La delibera 114 viene inviata tramite Pec, per conoscenza, alla Regione il 2 agosto e per mano alla Associazione oltre tre mesi dopo, il 22 ottobre. Nella delibera 114, si comunica inoltre che ‘a breve l’amministrazione comunale provvederà ad emettere un avviso pubblico di manifestazione di interesse per concedere l’immobile a terzi nel rispetto delle condizioni stabilite con delibera di giunta 114/2019 in premessa citata. L’avviso pubblico è stato poi pubblicato con scadenza 27 dicembre 2019. A tale avviso ha partecipato solo la azienda Me.Vi (ne siamo felici): sappiamo che l’Associazione si è dichiarata disponibile al pagamento di un affitto e che i soldi spesi per la registrazione del contratto, sono andate perdute”.
“Per quanto sopra premesso chiediamo – conclude l’interpellanza -: dato che noi reputiamo essenziale per la stessa sopravvivenza dell’Associazione, e reputiamo l’Associazione essenziale per il paese di Vico, l’avere una sede, se nel bando sarà previsto il mantenimento della sede all’interno del Circolo. In caso negativo, a quale eventuale soluzione si è pensato. Quali sono gli attuali rapporti tra amministrazione e Associazione; rapporti che noi ripetiamo debbano essere improntati sempre alla stima e alla chiarezza, se non altro per l’importante lavoro che la stessa svolge in paese. Cosa che, da come emerso nella ricostruzione cronologica, e non solo a detta nostra, non sempre ci è parsa presente”.