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Stazione di Calavorno, al via i lavori di messa in sicurezza del tetto

20 dicembre 2019 | 14:28
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Stazione di Calavorno, al via i lavori di messa in sicurezza del tetto

Soddisfatto il comune di Coreglia Antelminelli

Partirà a breve il cantiere per la messa in sicurezza e di ripristino del tetto della ex stazione ferroviaria di Calavorno. Un lavoro molto sentito dai cittadini che “porrà rimedio ad un innegabile situazione di pericolo e al contempo al recupero di uno stabile di cui in una fase successiva si potrà valutare un eventuale pieno recupero che lo renda fruibile dalla cittadinanza”.

“L’amministrazione comunale di Coreglia Antelminelli, esprime soddisfazione per l’inizio imminente dei lavori di messa in sicurezza e di ripristino del tetto della ex stazione ferroviaria di Calavorno e ringrazia Rfi per i positivi rapporti intercorsi, che porteranno all’avvio di questo intervento così importante per la sicurezza della circolazione stradale. Questa situazione, di cui sia l’amministrazione comunale che Rfi erano a conoscenza, era stata segnalata più volte anche sia dai cittadini residenti nelle vicinanze che da numerosi viaggiatori che ogni giorno si trovano a passare in zona o a sostare per diversi minuti proprio nei pressi dell’ex stazione per via della presenza di un passaggio a livello nelle vicinanze”.

“Proprio per questo – prosegue la nota – già da tempo il sindaco di Coreglia Valerio Amadei ed il consigliere con delega ai trasporti Stefano Reali erano in contatto con gli uffici di Rfi per la preoccupante situazione del tetto dello stabile in questione che negli scorsi mesi è rovinato su se stesso, in quanto la criticità della vicenda è aggravata dal fatto che da un lato l’ex stazione è ovviamente adiacente ai binari dove passano tutti i treni da e per Lucca, mentre sul lato opposto dista solo pochi metri dalla trafficata strada regionale 445. L’intervento, grazie ai numerosi contatti intercorsi tra Comune e Rfi, permetterà di porre rimedio ad un innegabile situazione di pericolo e al contempo al recupero di uno stabile di cui in una fase successiva si potrà valutare un eventuale pieno recupero che lo renda fruibile dalla cittadinanza”.