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Lavori per lo stadio, le ditte battono cassa

19 dicembre 2019 | 15:44
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Lavori per lo stadio, le ditte battono cassa

Taccini attacca: “Le aziende chiedono un milione e 300mila euro di danni”

Una citazione pervenuta al Comune, da parte dei legali delle ditte costruttrici del campo sportivo, all’udienza del 24 aprile prossimo, al tribunale di Lucca, a seguito di richiesta danni ammontante ad un milione e 300 mila euro per i lavori al nuovo stadio. E’ la nuova tegola che secondo quanto riferisce il consigliere comunale d’opposizione Piero Taccini è caduta tra capo e collo del Comune di Coreglia. “Fra le tante richieste incluse nell’atto di citazione – va avanti Taccini – vi è anche quella di aver dato impropriamente l’uso del campo sportivo alla squadra del Ghiviborgo”.

“E’ iniziata nel febbraio del 2015 la disavventura del campo sportivo di Ghivizzano, e ad oggi non è ancora terminata – riprende Taccini -.  La prima problematica si è avuta con l’estromissione della ditta I.Tec., vincitrice della gara d’appalto che, dapprima minacciava richiesta danni e, successivamente, con un accordo molto dubbioso con il Comune, ritirava quanto richiesto e pagava profumatamente anche l’avvocato dell’ente per il disturbo arrecatogli”.

“La seconda problematica – va avanti – avviene con un sequestro di un’area adiacente il campo sportivo, illegalmente usata dalla nuova ditta costruttrice del campo, per il passaggio dei mezzi pesanti. Terzo intoppo è stata la decisione del responsabile unico del progetto, nel dover dichiarare il termine dei lavori alla data del 28 dicembre 2018, costretto dal termine delle quattro proroghe della Regione Toscana, con scadenza il 31 dicembre 2018″.

“Il brutto di questa problematica – commenta Taccini – è dovuto al fatto che i lavori sono terminati senza poter mettere in opera la copertura delle tribune, prevista nel progetto. Veramente una magra soddisfazione per il Comune di Coreglia, ma, soprattutto, per chi quest’opera l’ha voluta a tutti i costi portandosi a casa un cospicuo finanziamento dalla Regione alla faccia di tutti i cittadini della Toscana. Avere un meraviglioso campo sportivo dal costo di quasi un milione e 850 mila euro e costringendo gli appassionati di calcio ad andare a vedere le partire, in caso di maltempo, con tanto di impermeabili ed ombrello, è da martellate nelle…ginocchia”.

“Pensare che ci sono campi nei Comuni limitrofi, che sono costati assai, assai, assai meno di quello di Ghivizzano dove, anche in caso di pioggia, gli spettatori guardano le partite rimanendo all’asciutto perché le tribune sono coperte. Andiamo alla quinta malefatta – attacca ancora Taccini -. Recandomi a visionare il nuovo campo sportivo, sono rimasto un po’ dubbioso nel vedere l’altezza delle torri faro in prossimità della linea ferroviaria. La domanda mi è sorta spontanea: se per una malaugurata sorte dovessero cadere, e sempre nella peggiore delle ipotesi, dovessero cadere mentre sta passando un treno, non c’è il pericolo che potrebbero causare un disastro? Così, per chiarire questo mio dubbio, ho fatto una segnalazione sia alla Polfer che alle Ferrovie dello Stato. Queste hanno infatti comunicato al Comune che, a seguito della mia segnalazione, i loro tecnici hanno effettuato un sopralluogo non escludendo la possibile difformità rispetto al progetto presentato ed autorizzato nel 2016. Nel contesto richiedevano chiarimenti ed elaborati tecnici che riportassero l’effettivo posizionamento e dimensionamento di tutti i manufatti realizzati all’interno della fascia di rispetto ferroviaria. Ad oggi sembra che il Comune non abbia ancora aderito a tale richiesta. E se le torri faro non avessero l’approvazione delle Ferrovie dello Stato? Spettatori bagnati e partite a lume di candela”.

“Il 9 ottobre scorso, al geometra del Comune, responsabile unico del progetto – è sempre la ricostruzione di Taccini -, viene la brillante idea di concedere in uso temporaneo il campo sportivo alla squadra del Ghiviborgo per potersi allenare. Qua il problema viene evidenziato dai responsabili delle ditte esecutrici dell’opera i quali fanno presente, al Geometra che ha rilasciato l’autorizzazione, che non poteva farlo in quanto tutta la struttura del campo sportivo era ancora nella loro responsabilità non avendola consegnata al Comune. Nel contesto avvisava l’Ente che avrebbe provveduto a cambiare tutte le serrature d’ingresso al campo. Per tutta risposta il geometra comunale, per far contento il “patron” del Ghiviborgo, ricambiava le serrature permettendo ai giocatori di quella squadra di continuare ad usufruire del campo sportivo per gli allenamenti. Saputo dell’accaduto, i responsabili delle ditte, facevano intervenire i carabinieri i quali avrebbero provveduto ad avvisare la procura della Repubblica di Lucca, come da loro dichiarato al momento del sopralluogo”.

“Ed ecco che siamo all’ennesimo ed ultimo fatto accaduto di questa lunga storia. E’ infatti notizia dell’ultima ora – sostiene Taccini – la citazione pervenuta al Comune, da parte dei legali delle ditte costruttrici del campo sportivo, all’udienza del 24 aprile 2020, al tribunale di Lucca, a seguito di richiesta danni ammontante ad un milione e 300 mila euro. Fra le tante richieste incluse nell’atto di citazione vi è anche quella di aver dato impropriamente l’uso del campo sportivo alla squadra del Ghiviborgo. Sono certo che da questo momento riprenderanno le trattative iniziate già tempo addietro, senza esito, per trovare un accordo fra Comune, ditte e patron del Ghiviborgo, al fine di scongiurare il procedimento.  Una cosa è certa: potranno trovare tutti gli accordi possibili ed immaginabili ma questa volta, al contrario di quanto accaduto con la precedente ditta I.Tec, non potrà finire a tarallucci e vino. La mia missione sarà quella di seguire costantemente la vicenda affinché non siano i cittadini a doverci rimettere. Un solo centesimo in più di quanto previsto e dovranno passare sul mio corpo prima di spenderlo”.