Marchetti (FI): “Tana Termini, non molliamo presa”

13 settembre 2019 | 11:23
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Marchetti (FI): “Tana Termini, non molliamo presa”

“Non intendo abbassare la guardia e periodicamente avanzerò nuove richieste per controllare lo stato della questione Tana Termini e indagare circa le intenzioni della Regione”. Così il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti a cui è appena arrivata la risposta a sua interrogazione sull’impianto rifiuti di Tana Termini, al confine tra Bagni di Lucca – dove seguono con attenzione la vicenda gli azzurri di zona Claudio Gemignani e Laura Lucchesi – e San Marcello Piteglio.

“Un progetto – scrive Marchetti – di riconversione impiantistica per il trattamento rifiuti già presentato ai cittadini e alle comunità locali e comparso sulla stampa ma, a fronte di ciò, dalla Regione ci viene detto che finora nessun atto formale di richiesta autorizzativa è mai giunto agli uffici deputati: è una ben singolare discrepanza tra realtà parallele, quella a cui assisto sul sito malamente ubicato a Tana Termini”. “Allo stato attuale – continua l’assessore regionale Federica Fratoni – al settore bonifiche ed autorizzazioni Rifiuti della Regione Toscana, non è stata formalizzata alcuna istanza tesa a ottenere una nuova autorizzazione per l’esercizio dell’impianto. In caso di formalizzazione ai sensi di legge, da parte di un soggetto titolato (cioè avente la disponibilità dell’area), di istanza di autorizzazione per la gestione dell’impianto, il competente settore regionale è tenuto a verificare la formale completezza della documentazione ai fini dell’avvio del procedimento. Nel caso di esito favorevole, il procedimento dovrà essere avviato ai sensi di legge e seguirà le procedure di valutazione definite dalla normativa di riferimento. Il procedimento di autorizzazione a cui fare riferimento ai fini dell’ottenimento del titolo autorizzativo, dovrà essere individuato in relazione alle operazioni svolte e alla potenzialità dell’impianto”.
“Il progetto è però stato presentato alla cittadinanza, e quindi prima o poi avverrà – conclude Marchetti – E io continuerò a vigilare convinto come rimango che quel sito vada restituito alla sua vocazione naturalistica che lo rende del tutto incompatibile con qualsivoglia attività di trattamento rifiuti non foss’altro che perché a ridosso del fiume Lima, con tanto di problemi di franosità che abbiamo verificato anche personalmente”.