Geoblock, Taccini: “Lavori da fare prima”

21 agosto 2019 | 12:59
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Geoblock, Taccini: “Lavori da fare prima”

Con la riduzione dei geoblock e l’annuncio da parte del sindaco Amadei del ritorno degli scuolabus per Gromignana, non si fa attendere il commento del consigliere di opposizione, Piero Taccini.
“Il sindaco – scrive Taccini – ha reso pubblico l’avvio dell’intervento per la modifica della sistemazione lungo la strada che dal capoluogo conduce a Gromignana. Lo stesso primo cittadino afferma che, dopo la frana del novembre 2017, ovvero di 21 mesi fa, furono posizionati geoblock per consentire il transito veicolare con inibizione del traffico pesante ed in particolare del trasporto pubblico locale. Ciò ha generato disagi per gli utenti del servizio di trasporto pubblico ed in particolare per gli alunni (ormai ridotti al lumicino) delle scuole primaria ed infanzia di Coreglia capoluogo, costretti ad effettuare il percorso via Fondovalle”.

“Cosa buona e giusta, sindaco Amadei, anche perché – continua il consigliere – il costo dell’intervento, di 4.257,80 euro, risulterebbe abbastanza modesto. Ho parlato al condizionale per uno specifico motivo, ovvero, come sono abituato a fare prima di parlare o di scrivere, mi sono andato a documentare ed ho trovato una lettera ed una mail, indirizzate al Comune di Coreglia ed al Responsabile del settore ‘G’ dello stesso Comune, che mi hanno lasciato abbastanza perplesso”.
“La lettera, mittente la Provincia di Lucca – sottolinea Taccini – chiedeva di conoscere se l’ente (Comune), intendeva intervenire rispristinando il transito sulla strada per Gromignana per i mezzi del trasporto pubblico locale altrimenti, caso contrario, sarebbero aumentati i costi a causa dei chilometri aggiuntivi percorsi e con un maggiore onere finanziario. La mail, datata 2 luglio 2019, perveniva dal geologo che aveva fatto la relazione al momento del primo intervento, il quale era stato chiamato in causa dal responsabile dell’ufficio tecnico del Comune per chiedere la possibilità di spostare i geoblock”.
“Lo stesso geologo – prosegue – affermava testuali parole ‘sono a confermare quanto esposto nella relazione geologica e tengo a sottolineare che il lasso di tempo trascorso fino ad ora è insignificante relativamente alle tempistiche dei cicli naturali pertanto non è una considerazione fondante. Tuttavia alla richiesta di modifica del posizionamento della geometria dei geoblock, per quanto di mia competenza, non risultano motivi ostativi a patto che la nuova configurazione mantenga le medesime caratteristiche della precedente, ovvero che sia in grado di intercettare eventuali massi provenienti da monte'”.
“Dopo aver letto questi due documenti – spiega il consigliere – ho tratto le mie conclusioni: i lavori messi in atto oggi potevano essere fatti in un primo momento, ovvero quando vennero installati per la prima volta i geoblock considerando che lo stesso geologo afferma che quello che poteva accadere allora può accadere anche adesso; l’importante è che la nuova sistemazione intercetti massi che potrebbero cadere”.
“Viene anche da pensare – continua – che se non ci fosse stata la lettera della Provincia che metteva in guardia dall’aumento dei costi, la situazione sarebbe rimasta inerme fino al completamento dei lavori previsti per non si sa quando. Detto in poche parole i geoblock potevano essere posizionati nel modo giusto subito dopo la frana evitando un inutile spreco di denaro oggi ma, soprattutto, evitando il disagio procurato ai cittadini in questi 21 mesi, ed in particolare ai bambini, anche se pochi, che frequentano le scuole di Coreglia capoluogo”.
“Ricordo al sindaco Amadei – conclude il consigliere – che il ruolo di un primo cittadino non è quello di pensare solo alle porte ma quello di pensare anche alle frane…e non solo, ma, soprattutto, ai cittadini”.