Coreglia, Taccini: “Frazioni nell’incuria”

Incuria, degrado e problemi legati alla viabilità. Sono queste le principali criticità che interessano le frazioni più popolose del territorio di Coreglia Antelminelli segnalate dal capogruppo di Un futuro per Coreglia, Piero Taccini secondo cui, appena ci si allontana dal centro del capoluogo, si iniziano ad incontrare problemi. “Che Coreglia sia uno dei borghi più belli d’Italia non può che renderci orgogliosi – dichiara Taccini -. Tuttavia, se si abbandona il borgo dove è situato il capoluogo e si scende nel fondovalle, proprio dove sono ubicati i paesi più popolosi del Comune, dove pulsa il cuore economico e commerciale del tessuto sociale, le cose cambiano non solo per il paesaggio ma per lo stato di incuria in cui versano il territorio e le strutture pubbliche. Da tempo ricevo appelli e segnalazioni da parte di numerosi cittadini affinché faccia giungere la loro voce a chi di dovere, primo fra tutti il sindaco della porta accanto e gli amministratori di quelle frazioni, Piano di Coreglia, Ghivizzano e Calavorno. Fra le varie lamentele la situazione dei cimiteri, la manutenzione delle strade, delle luci pubbliche, delle discariche”.
“In particolare – insiste l’esponente dell’opposizione coreglina – c’è un problema che accomuna tutte le frazioni del fondovalle: il traffico e la situazione di incuria della Strada regionale 445 della Garfagnana, nel tratto compreso fra Calavorno e l’abitato di Ponte all’Ania. Sono ormai 16 anni che è stato costruito il ponte Lera che unisce la Ludovica con la Sr 445, conosciuta da tutti come via Nazionale. Quest’opera, ritenuta da tutti di vitale importanza per la valle e per il nostro Comune, nonostante i recenti lavori riguardanti il nuovo accesso (una spesa di oltre 600 mila euro), non ha consentito di eliminare il traffico pesante in mezzo agli abitati di Calavorno, Ghivizzano e Piano di Coreglia. In tutti questi anni, nonostante i vari solleciti, compresa una mia interpellanza presentata pochi mesi fa, nessuno ha mai provveduto a fare un’ordinanza di divieto di transito o di accesso, ai mezzi pesanti, escluso gli scarichi locali. Il nuovo ponte non ha eliminato il traffico pesante, anzi, la disastrosa modifica fatta recentemente fa si che i camion incontrino grosse difficoltà a percorrere l’ultimo tratto in salita per poi fermarsi su un incrocio a dir poco pericoloso la cui segnaletica è un’offesa al codice della strada”.
“Tanti cittadini – prosegue Taccini – che si sono rivolti a me, hanno evidenziato la differenza fra la segnaletica stradale, in particolare per quanto riguarda gli attraversamenti pedonali, fra il Comune di Coreglia ed i Comuni di Barga e Borgo a Mozzano dove la segnaletica è degna di tale nome; strisce ben visibili, dossi artificiali a norma ed illuminazione a led che agevola di notte e di giorno il posizionamento degli attraversamenti pedonali. Nel nostro Comune il massimo stato di incuria e degrado è sotto gli occhi di tutti; i passaggi pedonali sono fatiscenti, la segnaletica pure e degli impianti led nemmeno l’ombra. Come è possibile che gli altri Comuni siano attenti e sensibili a questo argomento che riguarda la sicurezza dei cittadini ed il Comune di Coreglia continui a dormire sonni profondi? Le difficoltà economiche sono presenti in tutti i Comuni ma la sensibilità è diversa”.
“Spero che questo intervento stimoli chi di dovere a fare qualcosa e prenda in considerazione anche la richiesta da me presentata alcuni mesi fa proprio per ovviare a questa situazione – conclude Taccini -. In fondo oltre 3.500 cittadini su un totale di 5 mila, vivono in quelle frazioni ed hanno diritto ad avere una risposta su certe situazioni, elementari ma vitali. È bello arrivare al capoluogo e trovare una scritta floreale ben curata ed annacquata ogni giorno dagli operai comunali che riproduce il nome del nostro Comune ma, vista la situazione descritta, come si dice dalle nostre parti, è un po’ come ‘mettere la cravatta al maiale’, senza nessuna offesa per il maiale”.