Arte e riflessione alla mostra al Forte di Coreglia






Un quadro dal titolo “Il Cristo di Lampedusa” per lanciare un chiaro messaggio alla società. C’è anche questa opera nella rassegna d’arte di Coreglia intitolata Alternativi Percorsi. Una mostra curata dal pittore Gianfalco Masini ed organizzata dall’assessorato alla cultura. Coreglia torna capitale dell’arte: si tratta, infatti, del secondo appuntamento artistico del restaurato palazzo Il Forte, che l’anno scorso ha ospitato la rassegna Confronti contemporanei.
L’arte e la cultura al centro del Comune di Coreglia: l’amministrazione intende portare avanti il progetto: “Alternativi percorsi è il titolo della rassegna d’arte organizzata dal Comune di Coreglia Antelminelli nelle sale del palazzo Il Forte – le parole del sindaco Valerio Amadei e dell’assessore alla cultura Sabrina Santi -. Si tratta di un’esposizione di 12 artisti che si esprimono ciascuno secondo una propria tecnica personale, frutto di un lungo percorso di studi e di esperienza maturata sul campo. Nell’incertezza assoluta del mondo contemporaneo, l’arte resterà, per quanto possibile, ai posteri, e mentre la si fa, l’arte può essere un’arma potentissima per veicolare contenuti, idee, denunciare accaduti e cambiare le sorti dell’uomo. Si tratta di un linguaggio universale, che può essere compreso da grandi e piccoli, in ciascuna parte del mondo senza bisogno di alcuna spiegazione. La convinzione che l’arte e la cultura rivestano un ruolo centrale sia per la crescita individuale sia, di conseguenza, per la stessa coesione della comunità, è il motore che sta alla base dell’organizzazione delle varie manifestazioni culturali organizzate da questo Comune. Questa mostra vuole essere dunque un momento di arricchimento culturale, un’occasione di conoscenza e di ulteriore avvicinamento all’arte per il pubblico. Per il Comune di Coreglia ed in particolare per l’assessorato alla cultura, l’attività culturale vuole essere sempre di più un vero e proprio motore di sviluppo per la società locale. La mostra è stata progettata e curata dal pittore Gianfalco Masini, al quale ci lega un rapporto di amicizia e stima reciproca, che da diversi collabora con il nostro Comune per l’organizzazione di vari eventi”.
Dodici artisti chiamati a raccontare e raccontarsi, ciascuno con le proprie forme e i propri colori. Come un poliedro con dodici facce questa mostra rotola e vive, si accende con la peculiarità di ogni sua faccia si unisce in un grande lancio di dadi, l’arte. A ormai più di una settimana dall’apertura, ecco la presentazione dei primi quattro artisti protagonisti della rassegna di Coreglia.
Vinicio Zapparoli. Nasce nel 1955 a Sorgà, in provincia di Verona, dove intraprende le prime esperienze artistiche. Gli insegnamenti pittorici dell’amico e artista Luigi Verrini (Bigio) avranno su di lui grande influenza. Trasferitosi negli anni ’80 in Toscana, l’artista assimila la cultura del luogo che lo ospita e l’argilla, in tutte le sue forme, è alla base delle sue opere. Accanto all’attività pittorica, nasce così l’attività scultorea. Una profonda conoscenza della materia, delle sue tecniche di lavorazione gli permettono di essere un artista apprezzato nelle produzione delle “terrecotte di Montopoli”. Negli ultimi anni l’artista, accanto alla produzione di ceramica tradizionale, si dedica alla scultura in ceramica e della tecnica Raku, fonte di continue sperimentazioni. L’artista ha partecipato a diverse mostre, nelle province di Firenze, Pisa e Arezzo.
Graziano Guiso. Nato in Lunigiana, ha frequentato il liceo artistico e si è diplomato all’accademia di belle arti di Carrara, città dove tutt’ora lavora. È stato allievo di Bruno Munari, Silvio Coppola e Pier Carlo Santini. Coppola, attraverso il design e il graphic design, gli ha permesso di acquisire tecniche rigorose che ancora si trovano nell’impostazione spaziale dei suoi dipinti. Ma è stato soprattutto Pier Carlo Santini, storico dell’arte, ad incoraggiarne la pratica artistica, sostenendo con preziosi consigli il suo lavoro pittorico nelle lunghe chiacchierate alla Fondazione Ragghianti di Lucca, dove Santini aveva il suo studio. Fu proprio Santini ad invitarlo alle prime esposizioni collettive. In seguito, il critico Ferruccio Battolini ha seguito per molti anni il suo percorso artistico, volendo con convinzione che alcune sue opere fossero presenti nella Collezione Battolini al Centro arte moderna e contemporanea dei musei della Spezia. È presente al museo Guidi di Forte dei Marmi e alla pinacoteca del Ciocco di Barga. Dal 2016 l’artista figura nella raccolta della Fondazione nazionale Carlo Collodi e al museo dedicato a Pinocchio a San Miniato Basso. La sua vasta produzione artistica è ultimamente associata alla produzione di etichette per una prestigiosa casa vinicola piemontese, “Michele Mascarello & Figli, La Morra. Ha esposto in molte città italiane e straniere ottenendo notevoli riconoscimenti di pubblico e di critica e nell’estate del 2011 è uno degli artisti presenti nella sede espositiva La Brilla di Quiesa, inserita da Vittorio Sgarbi all’interni del circuito Padiglione Italia della 54esima esposizione internazionale d’arte della Biennale di Venezia. L’artista sa trasfigurare gli elementi delle realtà cristallizzandoli, raffinandoli, collocandoli in un’atmosfera rarefatta e immaginifica dove lo spazio è quello sconfinato della fantasia e il tempo quello indefinibile dell’immaginario. Le sue opere sono testimonianze emozionali che obbediscono unicamente all’imperativo della personale ricerca creativa che lo ha portato ad esprimersi in un modo nuovo e originale attraverso tecniche espressive.
Valerio Comparini. Nasce a Fucecchio nel 1957. Esordisce come pittore e dal 1976 partecipa a rassegne di gruppo e mostre collettive di pittura. Negli anni ottanta la sua ricerca artistica si orienta anche verso la scultura in legno e acciaio. Inizia così, negli anni ’80, una stagione espositiva intensa che lo vedrà partecipe in numerose manifestazioni artistiche come, tra le altre, l’Arte Fiera a Bologna e il Salone d’arte contemporanea a Firenze. Negli anni novanta Comparini approfondisce la video-arte e realizza una serie di video installazioni. Continua intanto a dipingere e a scolpire. Nel 1991 viene incaricato dal Ferrari Club di Santa Croce sull’Arno della realizzazione di una scultura dedicata a Enzo Ferrari, ora in sede stabile nell’omonima piazza. Tra il 1998 e il 2000 allestisce mostre personali alla Galérie Quadrige di Nizza e, sempre nel 2000, insieme a Romano Masoni e Gunter Dollhopf, espone al museo di arte moderna ad Amberg, in Germania. Fra le mostre più importanti degli ultimi anni sono da segnalare la personale Uccellacci e uccellini, e altre storie al Centro per l’arte Otelli Cirri di Pontedera e Carismi per l’arte alla Fondazione Carismi a San Miniato. Ha inoltre collaborato con la galleria Franco Senesi di Positano e ha realizzato cortometraggi di animazione con i quali ha partecipato a vare rassegna in Italia.
Cesare Borsacchi. È nato a Pisa il 7 ottobre 1937. Sino al 1962 è vissuto nella tenuta presidenziale di San Rossore, oasi naturalistica dove il padre Luigi lavorava come guardiacaccia. Il grande incisore e pittore Giuseppe Viviani, amico del padre, nel corse delle frequenti visite alla famiglia Borsacchi, ebbe occasione di seguire e stimolare l’allora giovane pittore, incoraggiandolo a proseguire sulla strada artistica intrapresa, intravedendo nella sua pittura e nella sua grafica notevoli potenzialità espressive. In quegli incontri Viviani non mancò di fornirgli numerosi consigli e insegnamenti, relativi soprattutto alla tecnica dell’acquaforte e della litografia. Dal 1965 al 1994 la sua attività lavorativa lo ha portato a viaggiare e a vivere all’estero, con continui soggiorni a Roma, San Rossore, Pisa, Milano e frequenti viaggi in giro per il mondo. Stringe una solida amicizia l’ambasciatore del Messico in Algeria, Oscar Gonzales, poeta e uomo di vasta cultura che, in omaggio al paese che lo ospita, compone una raccolta di poesie. Frequenta molti pittori locali, in particolare Khadda Khodsa e Martinez. Con quest’ultimo organizza dei seminari per gli studenti della Ecole del beaux arts d’Alger sui temi dell’internazionalità dell’arte. Nella stessa scuola sviluppa dei corsi di grafica, in particolare la tecnica dell’acquaforte e della litografia. Tra il 1984 e il 1985 soggiorna in Venezuela, Colombia, Ecuador – dove stringe amicizia con il poeta e scrittore Ivan Ofiate -, Perù e Bolivia. Tra il 1986 e 1987 soggiorna in Senagal, Mauritiana, Marocco, Gabon, Costa d’Avorio, Camerun, Cina, Pakistan, Peù e Bolivia. Dal 1988 al 1994 risiede in Argentina, dove stringe amicizie significative con intellettuali e artisti locali, in particolare il più importante pittore contemporaneo, Perez Celis. Durante il soggiorno in Argentina viaggia per tutte le province del paese, compresa la Patagonia e la Terra del Fuoco, e nei paese confinanti: Brasile, Cile, Uruguay e Paraguay. Nel 1995 rientra in Italia e ritorna a Pisa, dove attualmente vive e svolge la sua attività di pittore.
Orari. La mostra rimarrà aperta fino al 31 agosto e sarà visitabile nei giorni di sabato e domenica dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19. Per informazioni è possibile rivolgersi all’ufficio cultura del Comune di Coreglia Antelminelli al numero telefonico 0583/78152 o all’indirizzo mail info@comune.coreglia.lu.it.