Sfalci a favore dei privati, multati operatori forestali

Dovevano ripulire l’alveo del fiume e invece facevano sfalci in terreni privati. Con questa ipotesi nei giorni scorsi i militari della stazione dei carabinieri forestali di Bagni di Lucca hanno notificato numerose sanzioni a carico degli operatori che si sono occupati dello sfalcio della vegetazione nell’alveo del fiume Serchio a Calavorno. I militari hanno contestato agli autori degli sfalci numerosi sconfinamenti in terreni di proprietà privata e mancato rispetto delle norme per il contenimento del cancro colorato del platano. Ciò che i militari avrebbero contesta nello specifico sarebbero dunque dei lavori eseguiti a favore di privati cittadini mentre, specifica una nota dell’arma, la zona di fiume interessata dal provvedimento dell’amministrazione comunale non sarebbe stata ripulita a dovere dalle piante.
“I carabinieri forestali dedicano particolare attenzione agli interventi di manutenzione di opere e sezioni idrauliche che solo se correttamente eseguiti possono garantire il libero deflusso delle acque senza pericolose ostruzioni della sezione idraulica – si legge in una nota -. La normativa forestale regionale consente l’immediata esecuzione durante tutto l’anno dei tagli per la manutenzione di opere e sezioni idrauliche qualora effettuati dall’autorità competente o da soggetti da questa autorizzati. Tali interventi devono però essere limitati al solo taglio della vegetazione forestale che può costituire pericolo per l’ostruzione della sezione idraulica”.
Dai controlli è invece emerso che le operazioni selvicolturali avevano interessato anche terreni privati esterni all’alveo del fiume, mentre i lavori effettuati non avevano eseguito il completo taglio del materiale che costituiva un ostacolo per il regolare deflusso delle acque.
Gli interventi oggetto di verifica hanno interessato anche alcune piante di platano tagliate ed in parte asportate senza ottemperare alle prescrizioni per la prevenzione, il controllo e l’eradicazione del cancro colorato. Si tratta di una malattia con esito mortale, molto contagiosa, rapida nella diffusione e pertanto in grado di distruggere in breve tempo le alberature di un’intera città. In particolare, in Toscana l’abbattimento delle piante di platano è soggetto alla presentazione di un preventiva comunicazione al servizio fitosanitario che verifica ed impartisce le necessarie prescrizioni nel caso venga accertata l’infezione. Gran parte della Mediavalle è stata classificata “zona di contenimento”, ovvero territorio dove il cancro colorato è in grado di svilupparsi nel tempo e la cui diffusione è tale da renderne tecnicamente non più possibile l’eradicazione nell’immediato.