Spari nell’uliveto, Zappelli in carcere dopo Cassazione

17 aprile 2019 | 10:35
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Spari nell’uliveto, Zappelli in carcere dopo Cassazione

Condanna definitiva per l’uomo che il 7 novembre del 2015 sparò in un uliveto di Vitiana a Gianfranco Barsi, rendendolo paraplegico. Ieri è stato eseguito l’arresto nei confronti di Marco Zappelli, il cacciatore responsabile del gravissimo ferimento, dai carabinieri di Ponte a Moriano, che hanno eseguto l’ordine di esecuzione della carceraione. Il provvedimento era stato emesso in mattinata dal tribunale di Lucca, ufficio esecuzuoni penali per l’espiaione della pena a 12 anni e due mesi di reclusione, emessa dalla Corte d’Appello di Firenze e dopo l’inammissibilità del ricordo da parte della Cassazione. La condanna è dunque divenuta definitiva e l’arresto è stato eseguito nell’abitazione dello Zappelli, già detenuto ai domiciliari.

Una terribile mattina quella del 7 novembre 2015 per Vitiana. Barsi fu ridotto in gravissime condizioni dal cacciatore che si rivoltò contro di lui con un fucile, perché gli era stato chiesto di fare attenzione e non sparare troppo vicino alle case. Zappelli dopo aver colpito l’uomo, puntò l’arma, secondo l’accusa, anche contro il figlio che era giunto a soccorrere il padre ma, per fortuna, il giovane non rimase ferito. Dopo una fuga durata circa 24 ore, Zappelli decise di costituirsi ai carabinieri.
Al termine delle formalità di rito l’arrestato è stato condotto al carcere di Lucca.