
Un taxi di montagna per rispolvere il problema della carenza di bus. Lo propone il gruppo extraconsiliare Sinistra per Bagni di Lucca inserendosi così con le parole di Paolo Simoncini nel dibattito e nelle polemiche sul caso Montefegatesi. “Come gruppo extraconsiliare non abbiamo alcun potere decisionale ma – afferma Simoncini – la Sinistra di Bagni di Lucca è sensibile ai bisogni di studenti, lavoratori e famiglie. Non vogliamo rinunciare alla spinta propositiva, cercando di interpretare le istanze della popolazione con qualcosa di concreto e fattibile. Peraltro queste tematiche si inseriscono negli argomenti che stiamo portando avanti con la nostra attività politica dal basso”.
“In queste settimane – va avanti -ci siamo riuniti e abbiamo iniziato a pensare a cosa fare. Il primo progetto era molto simile ai gruppi di acquisto popolare (Gap), che sono assemblee autogestite per acquistare a prezzi calmierati frutta e verdura direttamente dai produttori. Proprio su quell’esempio abbiamo elaborato l’idea di un gruppo di trasporto popolare, cioè un insieme di cittadini che hanno un problema e che lo risolvono unendo le forze. Non eravamo del tutto convinti ma l’intuizione di un servizio “su misura” andava certamente nel verso giusto. Poi abbiamo letto la proposta del sindaco di Capannori per l’istituzione del taxi di paese. Dunque l’abbiamo fatta nostra, plasmandola sulle necessità di Bagni di Lucca e ribattezzandola taxi di montagna. Nel Comune sono presenti attività di taxi, navette e pullman molto piccoli che farebbero proprio al caso nostro. Si potrebbero organizzare corse ad hoc per venire incontro ai bisogni della gente. Va evidenziato che il servizio di trasporto che chiediamo di sperimentare per risolvere la situazione dell’isolamento delle frazioni disagiate non riguarderebbe solo il paese di Montefegatesi. Potrebbe infatti funzionare per tutte le altre frazioni che rimangono scoperte dalla tabella oraria Ctt nell’arco della giornata. Per sbloccare la questione del trasporto pubblico nei paesini più lontani dal centro ci vuole collaborazione ma soprattutto ci vogliono idee innovative. Il taxi di montagna è l’idea su cui si potrebbe iniziare a lavorare già domattina. La corsa del pullman per Montefegatesi che è stata tolta costava 13 mila euro l’anno. Una cifra alta – e comprendiamo benissimo le ristrettezze economiche – che però non può giustificare l’annullamento del servizio per studenti, lavoratori e famiglie. L’idea del taxi di montagna può essere sviluppata affidandola a un professionista del territorio, scelto tra coloro che già operano nel settore. I costi sono sicuramente più contenuti, anche perché si tratta eventualmente di pagare solo la differenza con il prezzo del biglietto tradizionale. In questo modo si riuscirebbe a generare perfino lavoro, trasformando un fatto negativo in un’opportunità di difesa e di rilancio delle frazioni“.