
Il nuovo asilo di Ghivizzano? “Ancora non pervenuto”. Il consigliere comunale di Un futuro per Coreglia Piero Taccini va all’attacco dell’amministrazione contestando i lavori fatti a palazzo Nuti senza che seguisse l’apertura del nido. Ma non finisce qui perché la Regione che aveva erogato contributi per la realizzazione della struttura adesso – sostitene Taccini – chiede conto dei lavori svolti e potrebbe anche richiedere indietro il denaro. Taccini ricostruisce la vicenda dai suoi inizi: “Correva l’anno 2006 – scrive – quando l’amministrazione comunale di Coreglia Antelminelli, a guida Robledo Funai, ebbe la giusta idea di mettere in cantiere la costruzione di un asilo nido nel comune, con una previsione di utenza di cinquanta bambini in età dai 12 ai 36 mesi. Il progetto iniziale era condiviso con il Comune di Fabbriche di Vallico. L’intervento venne ammesso a finanziamento nel marzo 2007 dalla Regione Toscana, per l’importo di 750 mila euro ed il contributo dell’ente regionale di 599.689,42 euro”.
“Il progetto – ricostruisce ancora Taccini – prevedeva il recupero di Palazzo Nuti, ubicato nel borgo di Ghivizzano Castello, all’interno del quale avrebbe dovuto essere ospitato l’asilo nido. Nell’anno 2008 vennero iniziati i lavori terminati nell’anno 2012, con la nuova amministrazione a guida Amadei. Il costo totale dell’opera è risultato di 649.869,91 euro. L’attuale primo cittadino del Comune di Coreglia Antelminelli, nel settembre 2012, firmò una dichiarazione di responsabilità nella quale affermava di rispettare il vincolo di inalienabilità e destinazione previsto dal regolamento 1260/99. Come si sa, fra il dire ed il fare c’è di mezzo il mare. Infatti l’asilo nido avrebbe dovuto iniziare l’attività dopo cinque anni dal termine dei lavori ma, alla data odierna, all’interno del Palazzo Nuti, non c’è traccia. Anzi, per essere più preciso, ci sono una quantità di arredi ancora imballati, costati 16.286,06 euro che, probabilmente, dopo sette anni dalla consegna saranno ricoperti di muffa. Come sempre le amministrazioni che guidano qualsiasi ente pubblico devono fare delle scelte ma nel Comune di Coreglia Antelminelli, da qualche anno, tante scelte sono risultate abbastanza disastrose (non voglio citare il campo sportivo di Ghivizzano). Per quanto riguarda questa decisione è chiaro che qualcosa non ha funzionato ed i conti sono stati completamente sbagliati. Infatti dei cinquanta bambini previsti, sono state pochissime le famiglie che hanno richiesto il servizio per gli anni educativi dal 2011 al 2019. L’anno del boom, se così può essere definito, è stato l’anno educativo 2016/2017 dove è stato richiesto il servizio per 7 bambini. Per gli altri anni si passava da 1 a 5 bambini. Fino qua potremmo anche far finta che tutto sia andato a buon fine: il Comune si è ritrovato un palazzo recuperato ed una quantità di arredi per asilo nido ancora imballati ma già vecchi. Il brutto di questa storia è l’intervento del settore educazione e istruzione della Regione Toscana il quale ha chiesto informazioni relative alle attuali funzionalità della struttura e di comunicare la data effettiva dell’entrata in funzione del servizio in quanto, sul portale Siria (sistema informativo regionale di rilevazione dei servizi educativi per la prima infanzia), il servizio nido non risultava attivo. La risposta del Comune, sintetizzata al massimo, è stata: non è stato trovato un numero sufficiente di bambini per attivare il servizio. Il settore Educazione e Istruzione regionale non accettava le giustificazioni addotte dal Comune e, con ulteriore e probabilmente ultima missiva, invitata l’Ente a produrre ulteriori controdeduzioni e se le stesse non fossero ritenute in tutto o in parte meritevoli di accoglimento, avrebbe dato il via al procedimento di revoca e recupero del contributo. La successiva risposta del Comune era analoga a quella scritta in precedenza chiedendo un cambio di destinazione d’uso. Per concludere attendiamo la decisione finale della Regione Toscana perché, se dovesse esserci la revoca ed il recupero del contributo di 600 mila euro, si potrebbe ipotizzare un discreto danno erariale che il primo cittadino dovrebbe dividere con tutti gli amministratori che hanno voluto un’opera non portata a compimento. Forza Sindaco, facciamo tutti tifo per lei anche perché, se dovesse perdere, dovrei riprendere, per l’ennesima volta, carta e penna per informare la Corte dei Conti ed ormai ho quasi esaurito sia la carta che le penne, ma non la pazienza e la speranza di vedere risorgere il Comune di Coreglia Antelminelli”.