Migranti a Bagni di Lucca, polemica su Sprar

25 agosto 2018 | 13:37
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Migranti a Bagni di Lucca, polemica su Sprar

Accoglienza migranti a Bagni di Lucca: è polemica sulla decisione dell’amministrazione di aderire al progetto Sprar. Sulla vicenda questa mattina (25 agosto) è intervenuto anche il gruppo di opposizione Un futuro per Bagni di Lucca, dichiarando un “No al business dell’accoglienza dei migranti, siano essi nei Cas o come vuole adesso il Comune di Bagni di Lucca inseriti nel progetto Sprar, che comunque sarà attentamente monitorato (leggi qui)”.

I dettagli del progetto. Il Comune ha aperto una procedura aperta per l’affidamento, secondo il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, dei servizi di accoglienza integrata per i richiedenti e i beneficiari di protezione internazionale e per i titolari del permesso umanitario da inserire nell’ambito del sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar) per 25 posti. La durata del contratto è pari a 3 anni (ovvero 36 mesi) per il periodo presunto primo gennaio 2019 – 31 dicembre 2021. Il valore dell’appalto, per la durata di tre anni, è pari a 1.095.000 euro (Iva esclusa, se dovuta). Importo soggetto a ribasso.
Il sistema di accoglienza Sprar assicura “una riduzione significativa dell’impatto che l’arrivo dei migranti è suscettibile di avere su di un singolo territorio” e garantisce “una maggiore efficacia dei percorsi di integrazione e inclusione sociale”. “Lo stato italiano – si legge nella nota del Comune – partecipa ai più ampi sistemi europei e internazionali di protezione dei rifugiati e richiedenti asilo attraverso il sistema nazionale di protezione richiedenti asilo e rifugiati (Sprar). Lo stato sostiene il sistema sopra citato attraverso le risorse previste nel fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo, dette somme sono messe a disposizione dei soggetti partecipanti allo Sprar attraverso la procedura concorsuale indetta dal ministero dell’interno per la selezione delle proposte provenienti dai comuni, aventi ad oggetto l’organizzazione e gestione di vari servizi di accoglienza dei richiedenti asilo e rifugiati, da ospitare nei rispettivi territori. Il sistema di accoglienza Sprar assicura ‘una riduzione significativa dell’impatto che l’arrivo dei migranti è suscettibile di avere su di un singolo territorio’ e garantisce ‘una maggiore efficacia dei percorsi di integrazione e inclusione sociale’. I comuni aderenti alla rete Sprar, o che hanno formalmente manifestato la volontà di aderirvi, sono esonerati dall’obbligo di attivare forme ulteriori di accoglienza purché il numero dei posti Sprar soddisfi la quota di posti assegnata a ciascun comune dal piano operativo. L’amministrazione comunale condivide i presupposti che hanno determinato la costituzione della rete Sprar e le valutazioni espresse nella circolare ministeriale dell’ottobre scorso e che, pertanto, con deliberazione della giunta comunale numero 153 del 17 luglio 2018, ha formalmente manifestato la volontà di aderire alla rete Sprar”.