Coreglia vieta gli sprechi di acqua

2 agosto 2018 | 09:18
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Coreglia vieta gli sprechi di acqua

Caldo torrido e temperature tropicali: anche nella Valle del Serchio l’estate bollente si fa sentire. Proprio a causa dell’aumento delle temperature e della scarsità delle precipitazioni, il Comune di Coreglia ha ordinato, su tutto il territorio comunale, il divieto di utilizzare l’acqua potabile proveniente dagli acquedotti urbani e rurali per scopi diversi da quelli igienico-domestici dal 6 agosto al 30 settembre.

I dettagli dell’ordinanza. È vietato: prelevare acqua dalle fontane pubbliche per usi diversi dall’alimentazione, dai servizi igienici e dagli altri impieghi ordinari domestici e, comunque, applicando alle bocche delle forniture tubi di gomma o di altro materiale equivalente, allo scopo di convogliare acqua; prelevare acqua dalle bocche d’innaffiamento stradale e dei pubblici giardini, nonché di lavaggio delle fognature, se non da persone a ciò autorizzate e per gli usi cui tali prese sono destinate; prelevare acqua dagli idranti antincendio installati nelle strade se non per spegnimento di incendi. È vietato inoltre: l’utilizzo di acqua proveniente da pubblico acquedotto per scopi irrigui connessi con attività produttiva; alimentare con acqua proveniente da pubblico acquedotto gli impianti di irrigazione a servizio di superfici di orti e giardini privati o pubblici; utilizzare l’acqua proveniente da pubblico acquedotto per innaffiare ed irrigare superfici adibite ad attività sportive, sia pubbliche che private; l’utilizzo della risorsa idrica proveniente da pubblico acquedotto per il riempimento delle piscine private, fatte salve quelle di proprietà pubblica o privata destinata ad un’utenza pubblica, quali piscine pubbliche o ad uso collettivo inserite in strutture adibite ad attività turistico-alberghiero o agrituristiche o ricettive; l’uso dell’acqua proveniente da pubblico acquedotto per il lavaggio di automezzi, salvo nell’ambito di un’attività produttiva che sia direttamente connessa allo svolgimento di un servizio pubblico locale; l’utilizzo della risorsa idrica proveniente da pubblico acquedotto per le operazioni di pulizia e lavaggio delle fosse biologiche.
Le multe. Ai trasgressori dell’ordinanza verrà inflitta una sanzione di 250 euro in caso di accertati usi impropri, di 500 euro nel caso di accertati prelievi abusivi e 350 euro nel caso di accertata manomissione degli impianti del gestore, fino alla disattivazione dell’erogazione, senza obbligo di preavviso alcuno.