Bagni, sport e disabilità a scuola: proseguono incontri

3 maggio 2018 | 13:17
Share0
Bagni, sport e disabilità a scuola: proseguono incontri
Bagni, sport e disabilità a scuola: proseguono incontri
Bagni, sport e disabilità a scuola: proseguono incontri
Bagni, sport e disabilità a scuola: proseguono incontri
Bagni, sport e disabilità a scuola: proseguono incontri

Sport e disabilità a scuola: prosegue la campagna di sensibilizzazione nel Comune di Bagni di Lucca. La serie di incontri nelle scuole con persone disabili si avvicina al secondo appuntamento: lunedì (7 maggio) il protagonista sarà David Bonaventuri, reduce dalla mostra fotografica “Oltre il dolore” a Palazzo Ducale a Lucca. Giulia Mariani, consigliere di minoranza di Progetto Rinascimento per Bagni di Lucca, esprime grande soddisfazione per il progetto, definendo i protagonisti degli incontri come “eroi” che portano un esempio di vita “proprio nel luogo che forma ciascuno di noi: la scuola”.

“L’iniziativa di proporre incontri nelle scuole con persone disabili portatrici di messaggi importanti di forza e volontà procede e ci apprestiamo al secondo appuntamento – le parole di Giulia Mariani -. Lunedì (7 maggio) infatti incontreremo le scuole medie e questa volta il protagonista sarà David Bonaventuri, reduce dalla recentissima mostra fotografica Oltre il dolore a Palazzo Ducale a Lucca. Riteniamo l’iniziativa educativa per i ragazzi e significativa per loro e per il territorio, speriamo quindi si possa leggere nuovamente, come già avvenuto, sui quotidiani online e integrarla al primo intervento che avevamo fatto, anche sulla carta stampata per la prima volta. In breve, per ricordare, l’iniziativa ha preso campo da un progetto che si è evoluto col tempo. All’interno della festa dello sport da quattro anni sono inserite dimostrazioni e prove di sport Paralimpici e di integrazione, il Comune di Bagni di Lucca ha confermato un progetto partito con la precedente amministrazione nell’ambiziosa idea di creare un Comune completamente accessibile a tutti. Nelle scuole siamo passati dalle prove pratiche durante la festa dello sport, al presentare classe per classe la problematica delle barriere architettoniche (anno 2016/2017) fino agli incontri con persone disabili che sono andate contro ogni ostacolo. Lo scopo è quello di presentare ai ragazzi esempi concreti vicini a loro, persone che gli trasmettano un messaggio di forza e volontà di abbattere ogni problema. Vietato dire da qui in avanti “io non ce la faccio, io non sono in grado”. La barriera architettonica si fa simbolo della prima barriera, quella più pericolosa e più difficile da annientare: la barriera mentale, quella che ci accomuna tutti, la convinzione di non essere in grado di superare quello che ci sembra un ostacolo insormontabile. Andrea Lanfri (campione italiano, medaglia d’argento al mondiale in preparazione per le Olimpiadi di Tokyo) – prosegue – li ha affascinati e meravigliati con una spontaneità e una forza disarmante, gli ha fatto sgranare gli occhi davanti a un modo di reagire che lo ha portato fino alla conquista di tantissime medaglie. E se si riesce a vincere tutto ciò, quali sono i veri ostacoli? Lunedì sta a David Bonaventuri portare il suo messaggio ai ragazzi. Fotografo di sport estremi, appassionato della montagna e promotore del territorio a trecentosessanta gradi. Un esempio ancora più vicino ai ragazzi, ancora più tangibile perché tutto quello che fa è qui, a portata di mano, a casa loro. Dopo Andrea Lanfri un altro campione direttamente a scuola loro, da conoscere, da cui prendere spunto, a cui rivolgere le più curiose domande. Abbiamo tutti bisogno di aprire gli occhi, non solo di sensibilizzarci, non sono messaggi di pietismo, sono messaggi di forza straordinaria oltre ogni ostacolo, ogni dolore, ogni difficoltà fisica che si traduce per tutti in difficoltà di tipo mentale in senso di blocchi, rinunce e rese. Il vero disabile è ciascuno di noi, quando si arrende, quando non prova a superare la barriera davanti a se. In un mondo come questo, perennemente a scontro con notizie negative, distruttive, dove fa notizia solo il disaccordo, la lite, le cose che non funzionano, vogliamo portare davanti ai ragazzi esempi positivi che non derivano dalla vita facile delle fashion blogger o dei calciatori, ma esempi che vengano da un dolore, da una difficoltà, persone che sono molto più vicine a noi. Esempi positivi di chi si è rialzato, sempre e comunque e che dallo “squarcio”, dal dolore, ha saputo prendere il meglio e migliorare e andare sempre avanti. E se i ragazzi – conclude -, uomini del domani che affronteranno il mondo, lo affronteranno con occhi diversi, anche poco, anche solo un briciolo, o se qualcuno di loro saprà farsi più forza dopo questi incontri, e se tornando a casa avranno una parola per gli adulti intorno a loro riguardo a tutto ciò, ne sarò felice e soddisfatta, perché orgogliosa lo sono già di avere a fianco a me questi campioni o “eroi” proprio nel luogo che forma ciascuno di noi: la scuola”.