Strada chiusa, attività e comitati protestano in Val Fegana



Niente pasquetta o week end sulla via Ducale, né escursioni nei luoghi al di sopra dell’orrido di Botri. E niente turisti per due rifugi della Val Fegana. Il motivo è la decisione di tenere chiusa fino al 15 aprile della sp 56, nota per l’appunto anche come via Ducale, che da Bagni di Lucca arriva fino alle terre del Frignano e dell’Appennino Modenese. La strada, usata da turisti ed escursionisti soprattutto durante i fine settimana, versa da diversi anni in pessime condizioni. Da qui, il provvedimento della Provincia adottato per motivi di sicurezza, in attesa delle valutazioni dei tecnici sui lavori da porre in essere. La chiusura della strada, scarsamente trafficata durante l’inverno, ha comunque scatenato l’ira dei molti frequentatori della zona e dei titolari dei due rifugi, a cui si accede dalla strada in questione, come si legge in un post pubblicato su Facebook sulla pagina Montefegatesi official page.
Intanto, il Comitato per la sp 56 ha indetto un incontro aperto a tutti previsto per venerdì (26 gennaio), molto probabilmente a Ghivizzano ma con orario e luogo ancora da definire. L’invito è stato rivolto anche ai sindaci dei comuni di Coreglia e Bagni di Lucca, al presidente della provincia di Lucca, al presidente della Regione, al comandante dei carabinieri forestali di Bagni di Lucca, al presidente del Cai di Lucca ed al presidente dell’ Unione dei comuni della Mediavalle del Serchio.
“Brava Provincia, questo è il modo di far sopravvivere la montagna – è il commento ironico -. Visto che tra un anno saranno pure i 200 anni della via Ducale, la Provincia ha deciso che la strada deve stare chiusa. Togliendo così lavoro ai gestori dei rifugi e a tutti la possibilità di andare a visitare i fantastici luoghi sopra l’Orrido di Botri riducendo così anche il flusso turistico che passava in quei giorni nei paesini di Montagna limitrofi, per non parlare delle numerose persone che vi hanno case. Speriamo vivamente che chi di competenza possa risolvere la situazione”.
La vicenda ha avuto inizio lo scorso 28 dicembre quando sulla strada sono stati installati dei cartelli di chiusura al traffico veicolare. Su richiesta dei cittadini e degli appassionati della montagna, si legge in una lettera inviata dal Comitato per la Sp 56, i cartelli sono stati successivamente coperti. A seguito delle rimostranze dei proprietari delle case che si trovano sulla strada Ducale dalla località Pero alla Foce, degli abitanti di Tereglio, di Montefegatesi, di Bagni di Lucca e dei gestori dei due rifugi, rifugio Casentini (ex caserma) e rifugio Cai Gigi Casentini al Mercatello è stato riaperto il passaggio verso la foce del Giovo.
Il nuovo episodio che ha scatenato nuovamente la polemica è avvenuto lunedì (15 gennaio) quando la Provincia ha scoperto i cartelli, rendendoli attivi, con divieto d’accesso dal 15 dicembre al 15 aprile. Il comitato lamenta il fatto che questa decisione non solo danneggia i 24 cittadini che hanno una casa lungo la strada ma anche le attività commerciali delle zone limitrofe. “I cittadini e gli amanti della montagna, che sono tanti – si legge nella lettera – non si capacitano di tale decisione dopo aver avuto la possibilità, dai vari enti coinvolti, di costruire, comprare terreni o prendere in gestione le varie attività commerciali né tanto meno che si possa chiudere una strada dicendo che non ci sono i soldi per sistemarla senza nemmeno avere in mano preventivi di manutenzione ordinaria e straordinaria. Evidenziato ciò facciamo presente che tale situazione critica è conseguenza della mancata manutenzione della strada quindi responsabilità degli enti interessati che non si sono mai attuati nonostante le numerose segnalazioni, sollecitazioni e proteste dei cittadini”.