Elezioni, giorni decisivi per le candidature Pd

Due quasi certezze ed una discussione ancora da svilupparsi: il Pd territoriale di Lucca si atteggia così, ad oggi (6 gennaio) in vista della prossima tornata elettorale. Le quasi certezze, si diceva: riguardano i collegi uninominali alla Camera ed al Senato e rispondono all’identikit – rispettivamente – di Stefano Baccelli ed Andrea Marcucci. Sono questi i due nomi forti confermati anche pochi giorni fa in direzione territoriale.
Baccelli, oggi consigliere regionale Pd e già presidente della Provincia di Lucca per due mandati, è il cavallo di battaglia spendibile al collegio uninominale per la Camera dei Deputati, quello che comprende Lucca, Valle del Serchio, gran parte della Piana, Viareggio, Camaiore, Massarosa. Lo stesso consigliere, nei primi giorni di dicembre, ebbe a dichiararsi naturalmente onorato dalla proposta, anche se ancora manca il crisma dell’ufficialità e, comunque, il suo mandato da consigliere regionale resta un impegno concreto.
Andrea Marcucci, attuale presidente della commissione cultura di Palazzo Madama è invece ritenuto il candidato ideale alle politiche del 2018 per il collegio uninominale del Senato comprendente le province di Lucca, eccetto Altopascio e Montecarlo, e Massa Carrara. Secondo quanto emerge da fonti interne al Pd, ad oggi, non dovrebbe aprirsi l’ipotesi di una sua eventuale candidatura anche nel proporzionale.
Certo, adesso i tempi stringono. I Dem si sono imposti una deadline entro la quale le candidature proposte dovranno essere state decantate. Un margine di tempo, insomma, per consentire a tutti di esprimersi. I nomi di Baccelli e Marcucci, ad ogni modo, sono frutto di un documento condiviso direttamente in direzione territoriale: incarnano il profilo perfetto, perché rispondono all’urgenza di avere candidati del territorio, largamente rappresentativi, con pregressi ed odierni meriti amministrativi. E’ questo, in sostanza, l’imprinting fuoriuscito dalla discussione interna al Pd, dopo le nuove affermazioni a livello comunale e provinciale. Altro discorso per i collegi proporzionali: in questo caso la parola d’ordine è rappresentatività (anche di genere), mediante listini corti dove dovranno trovare posto tutti i territori che fanno parte del collegio e tutte le sensibilità interne al Pd. Un affresco, in sostanza, in cui tutto il partito possa riconoscersi. La riflessione, in questo senso, è già stata impostata, ma a livello nazionale e regionale, mentre per ora ha toccato soltanto marginalmente la direzione territoriale lucchese. Nomi comunque verranno fatti, a stretto giro di posta, anche perché tutti restano consapevoli della capacità equilibratrice dei collegi proporzionali. Nelle liste, com’è inevitabile, ci sarà chi farà da traino e chi, invece, si limiterà a condurre una partita di testimonianza.
Paolo Lazzari