
In crescita del +3,6% nel 2017 le vendite all’estero della provincia di Lucca. Nei primi nove mesi hanno sfiorato i 3 miliardi di euro (2.958 milioni), rispetto allo stesso periodo del 2016. La dinamica ha mostrato un rallentamento nel trimestre luglio-settembre, segnando un calo del -2% dopo gli incrementi registrati nel primo e nel secondo trimestre del 2017 (rispettivamente +3,1% e +10,0%). La dinamica lucchese nel periodo gennaio-settembre risulta meno sostenuta sia di quella toscana (+6,1%) che di quello nazionale, in aumento del +7,3%. Sono questi i principali risultati emersi dall’analisi dei dati Istat sul commercio estero da parte dell’Ufficio studi, statistica e politiche economiche della Camera di Commercio di Lucca.
L’andamento regionale risulta legato a peculiari dinamiche territoriali e settoriali, specialmente nel caso di Siena (vino, farmaceutica e camper), Grosseto (chimica), Massa Carrara (meccanica) e Livorno (petrolifero). Firenze cresce più della media regionale, Pisa in linea con Lucca, mentre per Prato e Pistoia la dinamica risulta stagnante. In lieve contrazione Arezzo per il negativo andamento dei metalli preziosi.
Le importazioni provinciali (1.457 milioni) hanno evidenziato un lieve recupero, con un +0,3% nei primi nove mesi dell’anno dopo il calo del primo semestre (-2,9%). Anche in questo caso risultano migliori le dinamiche toscana e nazionale, dove la crescita degli acquisti dall’estero si è attestata rispettivamente al +4,3% e al +9,5%.
“Il settore nautico segna una ripresa – ha dichiarato Giorgio Bartoli, presidente della Camera di Commercio di Lucca – con un effetto positivo sull’indotto ed in particolare sull’economia della nostra area costiera. Permangono difficoltà per i settori più tradizionali quali il cuoio e le calzature, il lapideo e il settore tessile e abbigliamento”. A livello settoriale, a trainare la crescita delle vendite all’estero provinciali è stata la cantieristica nautica (504 milioni di euro), in aumento del +23,8% rispetto ai primi nove mesi del 2016. Il cartario (712 milioni) è cresciuto del +1,4% grazie all’incremento delle vendite di pasta da carta, carta e cartone (+5,5%), mentre gli articoli in carta e cartone hanno registrato ancora una diminuzione (-1,1%). La meccanica (491 milioni di euro) ha segnato invece un nuovo calo delle vendite all’estero (-5,8%) nel periodo (-8,6% le macchine per impieghi speciali), scendendo in terza posizione per vendite all’estero.
Hanno mostrato una dinamica positiva anche il comparto alimentare (232 milioni), in recupero del +4,9% grazie alla ripresa nelle vendite di olio di oliva, semi ecc. (+3,1%), la fabbricazione di materiale elettrico e meccanica di precisione (+4,0%), l’industria metallurgica (+31,8%), quella chimica (+11,1%), che ha beneficiato del buon andamento della farmaceutica (+14,7%), e la gomma e plastica (+10,6%),
Si sono registrate invece flessioni per le vendite all’estero del cuoio e calzature (176 milioni; -12,2%), per l’industria lapidea, del vetro e delle pietre estratte (140 milioni; -1,4%) e per il tessile e abbigliamento (-10,4%).
L’incremento delle vendite all’estero della provincia ha interessato principalmente l’Europa, cresciuta del +7,4% grazie al buon andamento sia dell’area Ue (+6,1%) che della extra-Ue (+16,5%), mentre verso il continente americano si è registrata una diminuzione del -10,9% legata all’andamento delle vendite della cantieristica nautica, in flessione nell’area settentrionale (-39,0%) e in crescita in quella centro-meridionale (+45,3%). In accelerazione le vendite verso Asia (+7,0%), Africa (+13,1%) e Oceania.
La moderata dinamica delle importazioni provinciali (+0,3%) è determinata ancora dalla sostenuta flessione degli acquisti dall’estero dell’industria metallurgica (-32,8%, 48 milioni di euro in meno), legata al forte calo nell’acquisto di rame e altri minerali per le problematiche produttive delle aziende locali del settore.
Crescono invece gli acquisti dall’estero dell’industria cartaria (+8,7%), primo settore provinciale per import con oltre 505 milioni di euro, dell’industria alimentare (+16,3%), della chimica-farmaceutica, in ripresa del +2,0% malgrado il calo della farmaceutica (-15,3%), della meccanica (+14,1%), dell’industria lapidea (+6,7%) e dei prodotti agricoli, della caccia e della pesca (+23,4%).
In diminuzione gli acquisti del cuoio e calzature (-17,8%), del tessile e abbigliamento (-17,2%), della fabbricazione di materiale elettrico e meccanica di precisione (-0,9%), della gomma e plastica (-13,2%) e della cantieristica nautica.
La lieve ripresa delle importazioni è determinata dall’incremento degli acquisti da America (+2,8%), Africa e Oceania, mentre per Europa e Asia si registrano contrazioni.