
A Gallicano si innalza il livello dello scontro sulla fusione con i Comuni di Fabbriche di Vergemoli e Molazzana. Proprio ieri (16 novembre) il sindaco David Saisi ha annunciato di voler sospendere il referendum del 26 novembre. E nel consiglio comunale che si è svolto in serata la tensione è andata alle stelle. L’assemblea infatti ha respinto anche la mozione del gruppo consiliare Uniti per Gallicano di cui fa parte anche il Pd e nel quale si chiedeva di valutare un percorso per verificare la possibilità di fondersi con altri Comune.
“La mozione – spiega il Pd di Gallicano – riteneva che un argomento così importante per il futuro del Comune doveva essere affrontato e discusso prima di tutto in Consiglio comunale per far sì che tutte le forze che rappresentano la cittadinanza potessero contribuire”.
“Si tratta – si aggiunge nella nota – del futuro dei territori interessati, del futuro dei giovani, dello sviluppo del territorio e non è certo il modo corretto di operare promuovere in pochi giorni con manifesti neanche firmati un’iniziativa così seria.
Inoltre, a riprova del fatto che il gruppo di maggioranza ha affrontato la questione della fusione con superficialità e in maniera affrettata c’è stato il brusco arresto della consultazione prevista per il 26 novembre prossimo perché si sono resi conto che l’entità degli incentivi economici spettanti non era quella attesa. Nel frattempo, però il Sindaco e il suo gruppo hanno tenuto, sabato scorso, un’assemblea pubblica in cui hanno esposto dati inesatti e non verificati. Con la mozione presentata al Consiglio comunale, Uniti per Gallicano, intendeva sollecitare un voto favorevole ad un nuovo percorso di lavoro, che tenesse conto anche di altre ipotesi oltre quella presentata e cioè un’ipotesi di fusione anche con i comuni di Barga e Coreglia da sottoporre poi, coi tempi necessari per dare le giuste informazioni e garantire il massimo coinvolgimento, ad una consultazione popolare. Per questo il Pd di Gallicano denuncia la miope chiusura del gruppo di maggioranza che, votando contro la mozione, di fatto impedisce di far esprimere la popolazione su una proposta che se accolta avrebbe spronato tutti i cittadini e gli amministratori degli altri comuni a misurarsi per scrivere un pezzo di storia della Valle del Serchio”.