Posta a giorni alterni, Uil pronta alle barricate

8 novembre 2017 | 12:43
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Posta a giorni alterni, Uil pronta alle barricate

“La consegna a giorni alterni della posta non funziona: là dove è partita è stato un fallimento. Eppure Poste Italiane non ha intenzione di fermare la riorganizzazione del servizio e ha intenzione di partire a breve in Versilia, Mediavalle e Garfagnana: noi non ci stiamo”. E’ decisa e ferma sulla posizione Gabriella Paganelli, segretaria territoriale di Uilposte per la provincia di Lucca, pronta a scontrarsi con la dirigenza di Poste che, a breve, vuole riorganizzare i servizi sul modello già attuato in diverse regioni italiane e, in Toscana, a Prato e ad Arezzo.

“Un modello che ha dimostrato di non funzionare – incalza la segretaria di Uilposte – perché si basa esclusivamente sul taglio lineare dei servizi che oscilla dal 35 al 40 per cento circa delle zone. La consegna a giorni alterni, così come regolata nei comuni da Agcom, era stata bloccata dall’amministratore delegato Matteo Del Fante per capire i reali effetti sul servizio. Una riorganizzazione che è un massacro perché già ora la posta non arriva o arriva in ritardo, con la consegna giornaliera, figuriamoci con l’introduzione della consegna alternata che ha già dimostrato, dove attuata, tutti i suoi limiti. A dicembre, però, sembra che sarà attuata la terza fase dell’ampliamento che riguarda anche i due centri postali di recapito lucchesi di Borgo a Mozzano e Pietrasanta”.
In pratica si andrà ad avviare su gran parte dei comuni della Versilia, di Mediavalle e Garfagnana: Bagni di Lucca, Barga, Borgo a Mozzano, Coreglia Antelminelli, Fabbriche di Vallico, Forte dei Marmi, Gallicano, Molazzana, Pescaglia, Pietrasanta, Seravezza e Stazzema. Uilposte, assieme ai colleghi della Cgil, si sta già muovendo per cercare di attuare tutte le dovute contromisure: “Stiamo prendendo contatto con i vari sindaci dei comuni interessati per vedere se è possibile fermarli – prosegue Paganelli – o almeno capire come la pensano. Noi siamo assolutamente contrari a questo sistema di recapito. Lo abbiamo provato sulla pelle dei lavoratori: non funziona assolutamente, né per i portalettere né per i cittadini. Non è un piano di riorganizzazione ma soltanto un taglio lineare di circa il 40% sulle zone di recapito che va a pesare sul personale di Poste”.