Bianchi: ‘Non possiamo sottrarci a Reti Ambiente’

4 novembre 2017 | 14:51
Share0
Bianchi: ‘Non possiamo sottrarci a Reti Ambiente’

La questione della posizione di Bagni di Lucca e della società in House Base per la raccolta dei rifiuti continua ad animare il dibattito politico nella cittadina termale, dopo che il consigliere comunale Betti di opposizione ha accusato il consigliere Antonio Bianchi, delegato per Bagni di Lucca in Ato di non conoscere le normative che governano i rapporti tra la società Base, il comune, e in futuro Reti ambiente.

“Secondo quanto dichiarato dal consigliere Betti, – dice il consigliere Bianchi – il comune di Bagni di Lucca si sarebbe guadagnato il diritto di scelta di aderire o meno al gestore unico e che tale facoltà sarebbe appannaggio unicamente di tale Ente, lasciando con ciò intendere che l’iniziativa assunta dall’amministrazione Betti sia stata un vantaggio per il Comune. Tale conclusione è profondamente errata”.
“Ricordo al riguardo – continua il rappresentante di Bagni di Lucca in Ato – che il contenzioso sviluppatesi davanti al giudice amministrativo, a fronte del quale il comune ha sostenuto consistenti spese legali senza possibilità di rimborso, non ha deciso nel merito della questione, ovvero se vi sia obbligo o meno di aderire all’Ato e se dunque sia corretto l’affidamento ad una società in house senza la clausola risolutiva in dipendenza dal futuro avvio della gestione Comune.
Le sentenze del Tar e del consiglio di Stato si limitano a concludere, in primo luogo, per la tardività del ricorso che viene dunque dichiarato inammissibile; in secondo luogo per la mancanza di un interesse attuale visto che l’Ato potrà agire in giudizio solo nel momento in cui si avvierà una gestione unitaria. Nel merito, i pareri assunti indicano invece che vi è una giurisprudenza ormai pacifica che sancisce l’obbligo dell’adesione all’Ato e l’obbligo per i comuni che operino affidamenti anteriori alla data di avvio della gestione associata di inserire clausole di decadenza o di risoluzione del contratto”.
Poi Bianchi entra nel merito della giurisprudenza e dice “In proposito le sentenze del Tar e del consiglio di Stato che si sono pronunciate anche relativamente al contenzioso con il comune di Bagni di Lucca, hanno chiarito che una tutela delle ragioni dell’autorità d’Ambito potrà essere svolta con pienezza solo una volta che sarà stato completato l’affidamento al Gestore unico. A quel momento l’Ato potrà agire per far rispettare l’art. 198 del citato decreto legislativo (la legge che prevede il conferimento del servizio in Reti Ambiente ndr).
“Si prospettano pertanto – continua Bianchi – oltre a quelli che il Comune ha già subito, ulteriori contenziosi ai quali l’ente dovrà sottostare in funzione della sicura richiesta di decadenza dell’affidamento in house. Il permanere ingiustificato di una gestione autonoma nel Comune potrà costituire, laddove l’Ato si attivi una volta che si è concretizzato il suo diritto a pretendere l’adesione da parte degli Enti, una ragione di richiesta danni che si andranno a sommare alle spese sostenute. In definitiva – ribadisce il consigliere comunale delegato in Ato – l’amministrazione non solo non ha acquisito alcun diritto ma ha operato una vera e propria forzatura, che avrebbe potuto agevolmente evitare ad esempio inserendo una clausola risolutiva predisposta a solo favore del Comune. In tal caso si sarebbe salvaguardata una facoltà, potendo decidere unilateralmente se interrompere o meno il contratto con la società in house a fronte di sopravvenute decisione favorevoli all’Ato. Non avendo previsto nulla di tutto questo, l’Ente rischia di subire una richiesta danni o da parte dell’Ato o da parte della Base Srl. In pratica l’amministrazione con un contratto così formulato, senza tener conto nemmeno del parere del segretario comunale, si è legato le mani esponendosi a sicuri danni. Concludo – dice Bianchi -infine chiedendo di conoscere a quali ordini di scuderia dovrebbe sottostare il sottoscritto che in passato ha spesso dimostrato con i fatti di non accettare di essere sottoposto a qualcuno o qualcosa, pagando anche di persona”.