
Le terre della figurina non potevano mancare e infatti nella schiera dei presepi che faranno parte del circuito terra di presepi quest’anno ci sono vari comuni della Mediavalle e della Garfagnana e anche della Piana di Lucca.
Il progetto quest’anno però si arricchisce di un cammino spirituale e di ricerca della natività rimodellato un po ‘ sul sistema della via Francigena, con tanto di magioni che avranno un loro bollo da apporre ai Pellegrini che visiteranno i vari presepi. Nella Valle del Serchio le due tappe principali saranno quella di Coreglia Antelminelli, dove il presepe verrà allestito nel museo della figurina, non poteva essere altrimenti, e Pieve Fosciana, dove nell’esposizione dei diorama verrà allestito il famoso presepe meccanico del 1973, quello che portò il nome di Pieve in tutto il mondo e che fu pubblicato su molti giornali e riviste perché nel suo tempo rappresentò una grande novità. Poi altri presepi che avranno il bollo della magione nella Valle del Serchio sono Pontecosi, Convalle di Pescaglia, Regnano nelle Apuane di poco fuori dal confine della provincia di Lucca.
Nella Piana di Lucca le altre magioni di questo percorso di ricerca della natività più bella invece saranno per il momento Porcari e Ruota.
Ma vediamo come funziona il percorso delle rappresentazioni delle natività che è stato presentato questa mattina a Fucecchio. Ogni presepe sarà come una tappa contrassegnata da un timbro di riconoscimento, esattamente come avviene nelle soste della Via Francigena. Il risultato è un cammino verso della Natività: un viaggio puntiforme in una Toscana diversa, fatta soprattutto di piccoli borghi e angoli da valorizzare. È la novità che il circuito Terre di Presepi ha deciso di lanciare per il Natale 2017, coinvolgendo nell’iniziativa gli oltre 70 presepi toscani che aderiscono al circuito.
Un’iniziativa presentata stamani (28 ottobre) a Fucecchio, nell’ambito del convegno sulla Via Francigena e la Via Romea organizzato dall’Associazione cavalieri del Tau. La vera volontà quindi sarà quella di farli vedere e far conoscere le rappresentazioni della natività, inserendole all’interno di una rete nata quattro anni fa nella diocesi di San Miniato e ormai capace di abbracciare ogni provincia della Toscana. “È un’iniziativa nata dal basso, dagli stessi presepisti – ha ricordato il presidente Fabrizio Mandorlini – con l’obiettivo di raccontare una Toscana che va alla ricerca della Natività. In quattro anni abbiamo messo insieme oltre 70 presepi, le diocesi, la stessa Regione toscana e molti Comuni. Lo scorso anno, complessivamente, i presepi della rete hanno avuto più di un milione di visitatori. Tutto questo movimento, però, aveva bisogno di trovare percorsi nuovi. Così abbiamo pensato ad un pellegrinaggio alla ricerca di Gesù: un percorso che attraversa la Toscana si inserisce anche in un discorso di turismo sostenibile capace di valorizzare i piccoli borghi”.
Ogni presepe della rete, da quelli viventi fino ai classici presepi in miniatura, diventa una sorta di ‘magione’ lungo una strada di pellegrinaggio. Per ciascuna ‘magione’ il pittore sanminiatese Sauro Mori ha realizzato il disegno di un timbro, che sarà apposto sulla credenziale del ‘pellegrino presepista’. Alla fine, quindi, sarà possibile girare per la Toscana dei presepi collezionando i timbri di ogni località.
Un’idea che ha ricevuto i complimenti di don Andrea Cristiani, parroco di Fucecchio e fondatore del movimento Shalom, insieme al vescovo di San Miniato Andrea Migliavacca presente al convegno dei Cavalieri del Tau. “In questi anni ho visto crescere a attrezzarsi questo percorso come rete e come organizzazione – ha detto Migliavacca -. Sono contento che il seme originario venga proprio dalla diocesi di San Miniato”.
Secondo il vicesindaco Emma Donnini, il pellegrinaggio dei presepi “è un’occasione per vivere il Natale insieme in maniera nuova, lontano dai social, per scoprire e riprendersi il tempo delle cose più belle”. (g.p.)