Sport e commozione a Castelnuovo per il primo memorial in ricordo di Giancarlo Marigliani

Tanta partecipazione per l’iniziativa organizzata a un anno dalla scomparsa
Una bella giornata di sport nel ricordo di Giancarlo Marigliani, bandiera giallo blu e grande uomo di calcio della Garfagnana. È quella che è andata in scena ieri (28 agosto) allo stadio comunale di Castelnuovo per il primo memorial a lui intitolato.
Tra i presenti, la famiglia Marigliani, il sindaco Andrea Tagliasacchi, l’assessore allo sport Carlo Biagioni, gli ex giocatori e dirigenti giallo blu, le società del Pieve Fosciana, Barga e Piazza al Serchio.
“Il “Mariglia”, così lo chiamavamo un po’ tutti – aveva ricordato qualche giorno fa l’ex presidente Francolino Bondi – appare ufficialmente all’orizzonte del calcio cittadino, con la formazione allenata da – il nome è tutto un programma – Guerrando Cardelli, formazione che milita nel campionato dilettanti Prima Categoria ,stagione 1958/59. La carriera di giocatore, dotato di eccellenti qualità tecniche, Giancarlo la percorre in massima parte nelle fila del nostro Castelnuovo con una importante parentesi in squadre di categorie superiori come la Torres e la Massese. Appese le scarpette al chiodo per limiti di età, Marigliani continuerà, per parecchi anni con la società, il suo rapporto in veste di allenatore e successivamente di dirigente nell’ambito del settore giovanile”.
“Ma, insieme con la sua notevole attività calcistica che lo ha giustamente reso famoso in tutta la Valle, Marigliani ha lasciato un segno incancellabile nell’ambiente calcistico, anche a causa della sua attività lavorativa che in apparenza niente aveva a che fare con lo sport. Chi non ricorda la sua barberia affacciata in piazza Umberto nel cuore di Castelnuovo? Era lì che a giornate intere fra una barba e un taglio di capelli, si discuteva di calcio a tutti i livelli. Anch’io spesso mi fermavo in bottega, in verità più per ascoltare che per partecipare alle animate discussioni di veri esperti di pallone quali i Magagnini, il Giuliano Poli, il Beppe Pellegrinetti, l’Ireneo Valdrighi, l’Alberto Chierici, l’Alfonso di Pontecosi e tanti altri amici. E il Mariglia, forbici e pettine alla mano, con gli occhi puntati sulla testa del cliente, ma con le orecchie assai attente ai vibranti e accalorati discorsi degli habituée della barberia, interveniva di tanto in tanto dicendo la sua e riaccendendo una discussione che dava l’impressione stesse per affievolirsi”.
“Io, come detto, mi limitavo all’ascolto perché non mi sentivo all’altezza degli altri esperti. In compenso mi divertivo moltissimo e in più questa frequentazione mi servì non poco a conoscere meglio Giancarlo Marigliani, sia come uomo di calcio sia come persona. Diventammo amici e lui non mancò mai, quando ebbi qualche responsabilità nell’Us Castelnuovo, di darmi il suo prezioso consiglio e il suo cordiale sostegno. E di questo gli sarò sempre riconoscente. Come sicuramente lo sarà tutto l’ambiente sportivo che ha avuto nel caro Mariglia uno straordinario e concreto protagonista della secolare storia del calcio gialloblu”.



