La miglior farina di castagne prodotta da un’azienda agricola al femminile





La gara vinta dall’agriturismo Al di là dell’acqua
È al femminile il mondo della farina di castagne che nel suo processo di trasformazione della castagna, dalla raccolta alla farina, prevede almeno dieci passaggi di cui sette (tra cui i più importanti, come la cernita) vengono ancora svolti a mano. A decretarlo è stato il contest Dolce e Farina, andato in scena oggi (6 gennaio) a Sassalbo alla sede del Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano, che ha visto vincitrice l’agriturismo Al di là dell’acqua, azienda di Fivizzano, condotta da Giovanna Zurlo. A sfidarsi ben 17 produttori di farina di castagna delle provincie di Parma, Reggio, Massa Carrara e Lucca. Seconde classificate a pari merito Francesca Malfanti (Sassalbo) e Paolo Zammarchi (Felino, Parma) terza l’azienda agricola La Bucolika di Fazzano.
“Sono in Lunigiana da 12 anni – spiega Giovanna Zurlo, la cui azienda si estende per 20 ettari e dispone di 1 ettaro di castagneto da cui si producono 250 chili di farina – in piazza Medicea a Fivizzano abbiamo recentemente aperto una bottega del gusto per valorizzare i prodotti a chilometro zero. Dalla coltivazione del castagno, alla raccolta, alla cernita, all’essicazione con altre aziende: tutta la filiera del castagno è fatta ancora a mano”.
Le 18 farine (una fuori concorso) sono state valutate da esperti del settore e giornalisti come Mario Giannarelli, Giuseppe Mignani, Doris Corsini, Francesca Nobili e Gabriele Arlotti.
Luca Martinelli, consigliere del parco nazionale dell’Appennino tosco emiliano, ha condotto la giornata: “La tradizione millenaria della farina di castagne, pane di queste montagne, unisce i due lati del crinale. Da alcuni anni sta ottenendo significativi riconoscimenti”. Solo in Lunigiana se ne producevano 100 anni fa 130 mila quintali. L’obiettivo è tornare a produrne 30.000 e farne un vero e proprio elemento economico. L’estate 2023, con clima e siccità, ha penalizzato la produzione ma la giuria ha rilevato come nel 2023 ha avuto una qualità adeguata.
Marco Picciati, presidente del Consorzio castanicoltori appennino reggiano ha ricordato “come la tradizione della castagna può dare valore al territorio e, in Emilia-Romagna, ora ci sono anche risorse del piano di sviluppo rurale per la gestione dei castagneti”.
Apprezzatissimo, a fine giornata, la degustazione del Ristorante Fiorini di Sassalbo, del Ristorante Gambin di Podenzana e dai Pattonari di Agnino. Alle premiazioni sono intervenuti il presidente e il direttore del Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano Fausto Giovanelli e Giuseppe Vignali, e i sindaci Giuseppe Delsante (Corniglio), Gianluigi Giannetti (Fivizzano).