Scuole, un esercito di precari a Lucca: 1.546 i supplenti

Mancano anche gli Ata. La provincia toscana si attesta fra le peggiori anche per quanto riguarda l’abbandono scolastico
Scuola, anche a Lucca boom di supplenze docenti (in particolare per il sostegno) e mancanza di personale Ata.
La denuncia arriva dalla Flc Cgil Toscana, con dati che parlano chiaro: il totale delle supplenze su infanzia e primaria (ogni ordine e grado) nella provincia di Lucca è 1546, numero inferiore solo alle province di Pisa (1846) e Firenze (3048).
Denuncia che si estende anche al personale Ata di Lucca assunto in ruolo per l’anno scolastico 2023 – 2024, “nettamente insufficiente, come nel resto della Toscana, per coprire i bisogni delle scuole” spiegano la Flc Cgil.
“L’Usr Toscana – prosegue – come al solito è stato avaro nel concedere l’organico in deroga, sono stati concessi soltanto 928 deroghe, dei quali 716 collaboratori scolastici. Una risposta molto scarsa rispetto al Piemonte, che ha concesso 2mila 623 posti in deroga, e all’Emilia Romagna con 2mila 479. In Toscana ci vorrebbero 2mila posti in deroga, per garantire la funzionalità delle scuole. A Lucca ne sono stati assegnati solo 95″.
La provincia di Lucca si attesta anche fra le peggiori per quanto riguarda l’abbandono scolastico. Fra le zone più critiche della Toscana ci sono infatti la Valle del Serchio (criticità 3) e la piana di Lucca.
Di seguito la situazione in tutta la Toscana.
Docenti di ruolo
Le immissioni in ruolo che si sono svolte fino al 31 agosto scorso, formalmente registrano circa 3mila 800 posti dati su un contingente assunzionale di 4mila 154. In realtà i 3mila 800 posti non corrispondono a 3mila 800 persone ma ad un numero inferiore, visto che in molti erano vincitori di due concorsi. Altro problema è stato il mancato scorrimento delle graduatorie di sostegno per il ruolo, a causa di un divieto ministeriale, che avrebbe permesso di avere in ruolo più docenti specializzati.
Supplenti
Il ricorso ai supplenti è stato massivo come dimostrano i due turni di nomine compiuti il 30 agosto e il 6 settembre (manca ancora la provincia di Arezzo). I dati sono temporanei perché ogni territorio potrà far girare ancora l’algoritmo e inoltre ci saranno anche le supplenze da istituto che peseranno in maniera rilevante.
Ad oggi i supplenti nominati in Toscana sono 14mila 146. La parte da leone è stata svolta dagli insegnati di sostegno con 8mila 236 incarichi, pari al 58,22 per cento del totale. Sostegno infanzia 789, sostegno primaria 2mila 752, sostegno primo grado mille 893, sostegno secondo grado 2mila 802. Nonostante il calo delle iscrizioni di 5mila 481 studentesse e studenti, il numero degli alunni diversamente abili è cresciuto.
Il totale delle supplenze su infanzia e primaria è attualmente di mille 614, e di 4mila 296 nelle superiori (primo e secondo grado). La divisione tra province dei supplenti ogni ordine e grado è la seguente: Arezzo 1227; Firenze 3048; Grosseto 922; Livorno 1258; Lucca 1546; Massa 827; Pisa 1.846; Pistoia 1357; Prato 1073; Siena 1042.
Ata
Il personale Ata assunto in ruolo per l’anno scolastico 2023 – 2024 è nettamente insufficiente per coprire i bisogni delle scuole toscane. Parliamo di 707 persone (159 assistenti amministrativi, 503 collaboratori scolastici, 45 assistenti tecnici).
La responsabilità governativa è evidente, si continua a riferirsi alle tabelle del 2001 che non sono aggiornate e che non fotografano le reali esigenze delle istituzioni scolastiche. Inoltre, il contingente Ata è stato taglieggiato dalle varie leggi di bilancio (finanziaria o stabilità), con un calo di circa 49mila persone.
L’Usr Toscana come al solito è stato avaro nel concedere l’organico in deroga, sono stati concessi soltanto 928 deroghe, dei quali 716 collaboratori scolastici. Una risposta molto scarsa rispetto al Piemonte, che ha concesso 2.623 posti in deroga, e all’Emilia Romagna con 2mila 479. In Toscana ci vorrebbero 2mila posti in deroga, per garantire la funzionalità delle scuole.
I dati (posti assegnati in deroga) per provincia: Arezzo 84; Firenze 181; Grosseto 77; Livorno 75; Lucca 95; Massa 53; Pisa 105; Pistoia 74; Prato 66; Siena 70.
La Flc Cgil chiede di conoscere le richieste che i dirigenti scolastici hanno inviato agli uffici scolastici provinciali e la documentazione inviata da questi all’Usr Toscana. Inoltre, in un’ottica di trasparenza sarebbe importante sapere i criteri utilizzati, visto che ad esempio le ultime richieste delle scuole di Arezzo non sono state prese in considerazione. Ci sono infatti delle procedure nebulose da rischiarare.
Dimensionamento scolastico e abbandono scolastico
La Flc Cgil Toscana si è opposta da subito al progetto governativo di riduzione del numero delle scuole. La Regione Toscana ha fatto ricorso alla Corte Costituzionale contro questa misura iniqua che sarà attiva dal 2024 – 2025.
Il quadro statistico che abbiamo descritto sopra sarebbe ancora peggiore se si fossero dovute accorpare delle scuole, chiudere dei plessi e ridurre l’organico. La risposta dovrebbe essere quella di raddoppiare le classi e non di tagliare le scuole. Se associato al progetto dell’autonomia differenziata, si comprende ancora meglio il disegno di spezzare il tessuto nazionale e di ridurre il diritto allo studio, il lavoro pubblico e i gli spazi di partecipazione. Questo scenario peggiorerebbe anche la situazione sull’abbandono scolastico under 16: in Toscana (fonte Regione, dati 2021) le zone più colpite sono il pistoiese, l’empolese e il pratese (criticità 4), seguite da Amiata grossetano e Valle del Serchio (criticità 3) e poi Colline metallifere (Follonica-Massa Marittima), area fiorentina nord ovest, Mugello, piana di Lucca, Valdinievole, Valdarno inferiore (criticità 2). A livello regionale l’abbandono è sull’11,1 per cento, in Italia è al 12,7 per cento (l’Europa chiede di arrivare al 9 per cento entro il 2030).
Anche contro il progetto dell’autonomia differenziata la Cgil sta preparando una grande manifestazione per il 7 ottobre prossimo a Roma, e il diritto all’istruzione sarà in prima fila.