Pieve Fosciana celebra la festa liturgica del Beato Ercolano

Messe solenni, una mostra d’arte e un concerto dell’associazione Rossini in memoria del predicatore francescano
Oggi (31 agosto) la comunità di Pieve Fosciana celebra la festa liturgica del Beato Ercolano da Piegaro, protettore del paese.
Una festa, quella di oggi, molto cara a tutti i pievarini che avrà inizio alle 10 con la prima messa celebrata come tradizione all’altare delle reliquie del Beato Ercolano, al termine della messa nel vicino oratorio di San Giuseppe, inaugurazione della mostra Arte e fede, esposizione delle opere pittoriche in ricordo di Espedito Ravani (il Nini) alla presenza del parroco don Giovanni Grassi e del sindaco Francesco Angelini. La mostra sarà visitabile fino al 10 settembre.
La giornata di festa proseguirà con la messa solenne delle 18 celebrata da monsignor Angelo Pioli, parroco abate del duomo di Castelnuovo Garfagnana, segue il canto delle antiche laudi del Beato Ercolano, cantate fin dal secolo XVII dal popolo di Pieve Fosciana. Al termine, sul piazzale della chiesa, servizio musicale a cura dell’associazione Rossini in onore al Beato.
A Pieve Fosciana e in generale in Garfagnana è ormai viva da più di mezzo millennio la memoria del Beato Ercolano (1390-1451) fu uno dei grandi predicatori francescani del Quattrocento che operò in Umbria e Toscana. Nel 1430 fu invitato a predicare a Lucca dove nel 1424 aveva predicato San Bernardino. Ebbe un grandissimo successo in coincidenza con l’assedio della città da parte fiorentina. Le parole e gli atti di carità di Ercolano furono tali da meritare l’appoggio degli anziani della Repubblica di Lucca alla fondazione di una convivenza vicino alla città. Prima a Pozzuolo poi a san Cerbone. Incoraggiato anche da Papa Eugenio IV di cui godeva amicizia prosegui l’attività di riformatore francescano fondando altri conventi nel 1434 a Barga e l’altro a Pieve Fosciana dove la popolazione gli donò un terreno. Mori a Pieve Fosciana il 28 maggio 1451). Nel 1456 fu sepolto nella chiesa del suo convento, da poco terminata. Nel 1856, in seguito all’abbandono del convento ed alla demolizione della chiesa, le sue reliquie furono trasportate nella chiesa della Pieve e poste in un’urna nel primo altare a destra. Ercolano restò lungo i secoli in grande venerazione presso gli abitanti di Pieve Fosciana e della valle del Serchio, dai quali (oltre che alle cronache francescane) fu sempre chiamato con l’appellativo di Beato. Nel 1860 ne fu riconosciuto il culto pubblico da Papa Pio IX.
