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Caro energia, Gramolazzo chiude l’impianto di teleriscaldamento

17 novembre 2022 | 12:34
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Caro energia, Gramolazzo chiude l’impianto di teleriscaldamento

Per il sindaco riaprirlo sarebbe stato ‘aniteconomico’ ma l’opposizione incalza: “È un servizio di pubblica utilità senza il quale l’amministrazione dovrà investire altre risorse”

Non riaprirà nel periodo invernale l’impianto di teleriscaldamento di Gramolazzo. Per l’amministrazione, infatti, con l’aumento dei costi dell’energia elettrica riaprire il servizio sarebbe una ‘scelta antieconomica’. Una decisione questa che non va giù al gruppo di opposizione del Comune di Minucciano, per il quale, essendo un ‘bene di pubblica utilità’, sarebbe stato necessario agire in maniera diversa.

“Il teleriscaldamento utilizza cippato per produrre energia per riscaldare abitazioni private e immobili pubblici dell’intero paese, a basso costo e con ridotto impatto ambientale. Il tutto è stato creato con denaro della Regione Toscana che ha creduto e crede ancora molto in questo tipo impianti – denunciano dalla minoranza -. A fine settembre, il sindaco Poli, con lettera inviata agli utenti del teleriscaldamento di Gramolazzo, ha comunicato la non riapertura, nel periodo invernale, del servizio di pubblica utilità dallo stesso erogato, per antieconomicità nella gestione da parte del privato al quale era stato affidato l’impianto. Questo è stato l’epilogo di tre anni consecutivi di interruzione del servizio nel periodo estivo”.

“L’antieconomicità, come riferito dal sindaco Poli agli utenti nell’ultima riunione tenutasi lo scorso settembre, è dettata dall’aumento del costo dell’energia elettrica che occorre per far funzionare l’impianto e per il ridotto utilizzo da parte degli utenti che nel corso negli anni hanno, di fatto, non fruito più di tale servizio – prosegue il grippo -. Purtroppo, come ormai è prassi, l’azione amministrativa del governo Poli si è ridotta all’ordinarietà (una sorta di copia e incolla di quanto fatto negli anni passati) senza mai risolvere le problematiche presenti. Per l’impianto in parola, molteplici sono stati i mal funzionamenti segnalati dagli utenti (rotture delle tubazioni, mancata erogazione dell’energia causati da frequenti spegnimenti e soprattutto bassa gradazione di calore fornito) ai quali sono seguite solo soluzioni tampone e mai azioni vere, risolutive per rendere più efficiente, funzionante e economicamente conveniente gestire questo impianto”.

“Testimone di ciò sono le numerose aziende e società che si sono avvicendate nella sua gestione e molteplici sono stati gli utenti che, stante la non funzionalità dell’impianto, legata anche all’esponenziale aumento della tariffa che dai 6,8 centesimi al chilowattora inziali è passata ai 13 centesimi dell’ultimo periodo, hanno, di fatto optato, per altre fonti di energia (l’ultima offerta di settembre 2022 portava il costo a 24,5 centesimi) – vanno avanti -. Il sindaco di Minucciano, inoltre, nella missiva citata, ha indicato nei servizi offerti dalla Lunigas (gestore dell’impianto per l’anno 2021/2022), l’unica alternativa valida, ovvero il Gpl, fonte combustibile di origine fossile, ponendosi così in antitesi rispetto alla visione green della Regione Toscana. Noi del Gruppo di Minoranza, abbiamo presentato una interrogazione specifica e urgente al sindaco Poli ribadendo l’importanza del teleriscaldamento di Gramolazzo che fornisce un ‘servizio di pubblica utilità’ per i cittadini dell’omonimo paese, proponendo una politica migliore ovvero di abbassare il prezzo al kwh così da invogliare la popolazione ad allacciarsi (per chi ancora non lo è) o a ripristinare il suo l’utilizzo seguendo due semplici passi”.

“Il primo, perfezionando comunque un accordo con la Lunigas, anche se oneroso, per garantire la temporanea prosecuzione del servizio e, allo stesso tempo, investire nella installazione di un impianto fotovoltaico servente il teleriscaldamento per usufruire così d’energia elettrica a costo zero – dicono ancora -, il secondo organizzare, per il prossimo futuro, una gestione ‘in economia’ acquistando il cippato necessario, sotto la supervisione dell’ufficio tecnico e avvalendosi di un professionista (idraulico od altra figura idonea) per la gestione funzionale e manutentiva dell’impianto. Il tutto a servizio della comunità del paese di Gramolazzo, alla stregua, per esempio, di come è stata affrontata la situazione della scuola dell’infanzia e primaria di Pieve San Lorenzo, dove la medesima maggioranza ha deciso diversamente (giustamente) ovvero di spendere denari pubblici per evitare la chiusura di quel plesso a vantaggio di quella comunità pur in considerazione che per quella situazione vi erano alternative valide nei paesi di Gorfigliano e Gramolazzo che avrebbero permesso di non spendere un centesimo in più”.

“Il sindaco Poli – dice ancora – nella sua risposta all’interrogazione presentata, in sintesi ha, riferito, ribadendo il concetto di antieconomicità della gestione dell’impianto, della ‘non possibilità di caricare sul bilancio comunale un costo (peraltro, sicuramente elevato ma addirittura nemmeno quantificabile con esattezza ex ante), rappresentato sostanzialmente da un contributo per il consumo di energia erogato ad un numero esiguo e peraltro predeterminato di privati, al di fuori da procedimenti di evidenza pubblica e senza alcuna ponderazione in termini comparativi’ (non operando con la medesima logica conservativa del caso della scuola di Pieve San Lorenzo si potrebbe pensare a un trattamento diverso a seconda di dove si abita nel Comune di Minucciano, generando così uno stridente contrasto col principio di equità sociale che deve caratterizzare il trattamento di tutti i cittadini da parte della Pubblica Amministrazione) e riferendo che ‘al mutare delle condizioni di mercato, l’Amministrazione farà quanto in suo potere per il ripristino della funzionalità dell’impianto di teleriscaldamento”.

“Tutto ciò contrasta con l’evidenza, dove il sindaco Poli non considera che per la chiusura del teleriscaldamento di Gramolazzo che serviva il plesso della scuola dell’infanzia e media di Gramolazzo, del Centro Innovazione, dei capannoni Incubatori del Marmo e della ex scuola di Gramolazzo, il comune dovrà farsi carico di ripristinare/fornire impianti di riscaldamento in questi immobili che comporteranno una spesa ben più alta rispetto a quello che si prospettava per tenere attivo l’impianto de quo. Ma tutto ciò come potrà essere inserito nel bilancio comunale dove, secondo quanto da lui asserito vi era impossibilità in quanto quel contributo è rappresentato, sostanzialmente, dal consumo di energia erogato ad un numero esiguo e peraltro predeterminato di privati? – concludono -. In realtà, l’amministrazione Poli, ha confermato anche in questa come in altre occasioni, di non avere la capacità di affrontare programmaticamente il futuro dei cittadini del comune di Minucciano. Noi della minoranza, perseguendo il bene comune, saremo i portavoce delle lagnanze dei cittadini, tutti e delle disuguaglianze di trattamento tra di essi”.