Cava vicino al sentiero Cai, il Club alpino: “Mai sottoscritti accordi con la società”

15 novembre 2022 | 09:58
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Cava vicino al sentiero Cai, il Club alpino: “Mai sottoscritti accordi con la società”

Scoppia il caso sul sentiero 177: “Siamo per la tutela della montagna”

“Il Cai Garfagnana non scende ad accordi con chi fa dello sfruttamento della montagna la sua distruzione”. Lo dice il consiglio direttivo della sezione di Castelnuovo Garfagnana, esprimendosi su progetti “di società estrattive operanti nel territorio apuano nei quali è stato coinvolto inconsapevolmente, per cui si reputa assolutamente necessario dare una corretta informazione in merito”. Il caso riguarda una convenzione fra il Comune di Vagli e la società Cave Carcaraia, interessata ad un sito limitrofo al sentiero Cai 177.

Si tratta della “convenzione per regolare gli interventi previsti dai Pabe e le correlate opere ed interventi di interesse pubblico e il monitoraggio delle lavorazioni”, stipulata tra il Comune di Vagli Sotto e la società Cave Carcaraia srl, “ove all’articolo 10, comma 3, si obbliga il soggetto attuatore a mantenere e mettere in sicurezza il sentiero Cai 177 – si legge nella nota del direttivo – nel tratto interessato dal sito estrattivo, ai fini della sua tutela e valorizzazione, e per cui, in particolare, la società esercente deve concludere un accordo con la sezione Cai responsabile del sentiero”.

“Inoltre nel piano di coltivazione, presentato da Cave Carcaraia srl – sostiene il Cai -, viene preventivato un accordo in corso con la sezione Cai locale nel quale sarebbero offerti 500 euro all’anno per 10 anni affinchè i volontari della stessa sezione possano accedere agevolmente, tramite la viabilità di cava, al sentiero per le ordinarie manutenzioni annuali. All’oscuro di tutto questo, la sezione Cai di Castelnuovo di Garfagnana precisa che non raggiungerà mai accordo di alcun genere, economico o di altra natura con chi fa dello sfruttamento della montagna la sua distruzione”.

“Una delle principali missioni istituzionali del Cai – si afferma -, la difesa dell’ambiente naturale della montagna, è fissato nel punto 5 del Bidecalogo, ovvero sostenere il principio del divieto assoluto di escavazione di materiali (marmi, dolomia, inerti, etc). Si ritiene che il consumo delle Alpi Apuane sia una attività contraria alla nostra missione e, pertanto, la sezione Cai di Castelnuovo prende le distanze da ogni qualsivoglia coinvolgimento con soggetti che non rispettino i principi di tutela dell’ambiente montano”.

“La sezione Cai Roberto Nobili di Castelnuovo Gargagnana – prosegue la nota – è un’istituzione presente da oltre 30 anni su questo territorio, nasce con lo scopo di valorizzare le realtà naturalistiche attraverso attività di avvicinamento e scoperta delle bellezze ambientali a noi vicine e si propone come mediatore di servizi atti far vivere le nostre valli e montagne come luoghi di frequentazione da parte di grandi e piccini, appassionati e neofiti. La nostra sezione crede di avere un ruolo nella funzione di monitoraggio e difesa del proprio territorio. Le Alpi Apuane con le loro peculiarità geologiche, il loro aspetto grandioso dai profili titanici e all’apparenza intoccabili, nascondono un ambiente delicato e fragile nei suoi equilibri. Proprio in questo periodo di riscoperta la nostra sezione si trova a dover svolgere ancor di più la sua attività di tutela delle maestose Apuane, da molti anni interessate da attività estrattive che impoveriscono sempre più l’ambiente naturale montano. Citando il sito ufficiale Cai possiamo anche noi affermare che ‘oggi la montagna soffre di un turismo di massa ed uno sfruttamento indiscriminato di tutte le sue risorse. La tutela di queste risorse, il rispetto e lo sviluppo sostenibile sono un dovere. Un dovere che il Club Alpino Italiano, riconosciuto dal Ministero dell’Ambiente quale associazione ambientalista di interesse nazionale, ha nel cuore’”.