La fotografia contro gli stereotipi sulle donne: a Castelnuovo c’è il docufilm

Si proietta la pellicola sul lavoro di Giuliana Traverso
L’arte fotografica per scardinare gli stereotipi sull’universo femminile. Le immagini come
strumento eclettico di una ribellione, interiore ed esteriore, che senza fare rumore restituisce dignità sviscerando esperienze vissute che hanno lasciato un segno indelebile nella storia.
Sarà presentato domani (14 giugno) alle 21,15 a Castelnuovo di Garfagnana nella Sala Suffredini di Piazzetta Ariosto, il docufilm Io sono qui. Giuliana Traverso, la fotografa delle donne che per cinquant’anni ha insegnato ad andare oltre i tabù e i pregiudizi.
Sarà Orietta Bay, assistente di Giuliana Traverso che ha ereditato il suo patrimonio archivistico, a presentarlo. Il cortometraggio, nato da un’idea di Samuele Mancini, uno degli ultimi stampatori dell’autrice lo ha diretto insieme a Matteo Garzi, vanta la produzione di Safiri Film ed è distribuito da Kahuna Film.
Lo short movie è stato selezionato al Los Angeles Italian Fashion Film Festival 2022, che si svolge sull’Hollywood Boulevard, e svela l’estro visionario dell’artista narrando il suo percorso umano e professionale che, con uno sguardo fresco e anticonformista, ha saputo ritrarre i mille volti dell’Italia a partire dal secondo dopoguerra. Traverso ha avuto l’intuizione, la determinazione e la capacità di anticipare tematiche contemporanee come il gender gap e la discriminazione di genere puntando sull’educazione rivolta all’introspezione, in un cammino di crescita personale.
Nel 1967-68, a Genova, fondò Donna Fotografa, la prima scuola di fotografia al mondo per sole donne che mise in discussione il sistema maschilista imperante, aiutando centinaia di ragazze ad avere una maggiore consapevolezza delle loro potenzialità mediante i suoi insegnamenti. Malgrado i diversi volumi pubblicati e i numerosi scatti d’epoca appartenenti a collezioni mondiali di pregio, il suo nome non appare quasi mai nelle più importanti e celebri retrospettive dell’ultimo decennio.
Così, l’opera filmica ha l’intento di colmare un vuoto che si è protratto per troppo tempo, restituendole quell’essenziale funzione di “maestra” che è riuscita a guidare le nuove generazioni verso una tacita battaglia fatta di creatività. “Ci siamo conosciuti nel 2010 – spiega Mancini, che ha già in programma la lavorazione del lungometraggio – Nel 2016 Giuliana mi chiamò come suo stampatore e fu proprio in quel periodo che mi resi conto della potenza espressiva delle sue immagini, di quanto materiale di altissimo valore avesse scattato negli anni. Lei fotografa e stampatrice analogica, io fotografo e stampatore digitale: abbiamo unito i due approcci in un’unica voce, quella profonda contenuta nel suo archivio”.
La breve pellicola celebrativa, ad un anno dalla scomparsa, mescola documentario, fiction e
repertorio per riviverne la genialità con l’interpretazione dell’attrice Lisa Ghilarducci, che porta lo
spettatore ad immergersi nell’orizzonte visivo, e senza limiti, di Traverso.