Europa Verde: “Chiusura delle cave, anche nel sindacato c’è chi ci dà ragione”

Luca Fidia Pardini ed Eros Tetti: “L’unica soluzione è la dismissione di alcuni siti”
“Siamo davvero molto soddisfatti che diversi iscritti ed iscritte alla Cgil abbiano assunto posizioni diverse da quella ottocentesca del loro sindacato riguardo alla chiusura di otto aree estrattive prevista nel nuovo piano del Parco delle Alpi Apuane”. E’ quanto affermano sulla questione cave Luca Fidia Pardini coportavoce Europa Verde e Verdi Lucca ed Eros Tetti coportavoce Europa Verde e Verdi Toscana.
“Come si sottolinea nel loro comunicato, che sosteniamo con forza, il settore delle cave di marmo affronta da anni una diminuzione del personale impiegato a fronte di un enorme aumento dei volumi estratti, cosa che non può in alcun modo essere compatibile con la salvaguardia dell’ecosistema apuano, come sostiene, facendo greenwashing, Fillea Cgil – sottolineano da Europa Verde -. In questo contesto appare evidente che l’unica strada possibile è quella sia quella di restituire alla natura almeno alcune aree estrattive, ponendo le basi per un ricollocamento dei lavoratori coinvolti e per una ristrutturazione del tessuto economico-produttivo dei territori slegandolo progressivamente dalla monocultura del marmo, principio che si trova nel Piano del Parco proposto. E’ per questo che ci schieriamo al fianco dei lavoratori che, con questo posizionamento, dimostrano di aver capito il ruolo che il lavoro deve avere in una società davvero rispettosa degli ecosistemi in cui vive, per sostenere il presente Piano del Parco delle Alpi Apuane che costituisce un importante primo passo verso la chiusura di tutte le cave presenti nel Parco, che da sempre come Europa Verde e Verdi auspichiamo, e contiene per la prima volta un’importante svolta politica riguardo al settore economico-produttivo dei territori”.