Rifiuti abbandonati e incuria, il parco Boschi è nel degrado






La vegetazione conquista sempre più spazio. In attesa dei lavori di riqualificazione
Il degrado di uno spazio pubblico è sicuramente avvilente. Avvilente e indecoroso è il degrado che colpisce il parco di Castelnuovo intitolato a Danilo Boschi ormai diciotto anni fa, il 10 agosto 2003.
Entrando ci si rende subito conto dello stato di abbandono che lo attanaglia. Le piante rampicanti sul lato del fiume stanno lentamente e inesorabilmente scavalcando la recinzione muraria fagocitandola a poco a poco.
Più avanti, un albero sta inghiottendo pazientemente una delle due porte del campo da calcetto, già impraticabile e con il suolo completamente disconnesso a causa di una scelta progettuale dissennata: il manto in erba naturale di difficile e dispendiosa manutenzione.
L’intero parco è disseminato di rifiuti di ogni tipo: dalle tipiche cartacce, ai pennarelli abbandonati, dalle sedie di plastica consunte e inutilizzabili, passando anche per scarpe da passeggio (Vans numero 44, per chi fosse interessato), giungendo alle nuove arrivate mascherine chirurgiche.
L’erba cresce indisturbata lungo tutto il perimetro, calma e rigogliosa. Il parco pare essere pressoché sempre deserto e non può essere altrimenti. Una situazione spiacevole che non si porta avanti da pochi mesi, ma da anni.
Il parco sarà interessato da lavori di ristrutturazione all’interno del progetto Cittadella dello Sport (720mila euro già stanziati: 500mila dalla presidenza del consiglio dei ministri, 220mila dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca), con il campo da calcetto in erba sintetica di piazza Dronero – anch’esso ormai un relitto consegnato al sopravvento della natura – che si trasferirà proprio all’interno del parco Danilo Boschi.
Ma in attesa dei lavori di riqualificazione, il degrado resta.