Risorse del Pnrr per il ripopolamento dei borghi montani: approvata la risoluzione in consiglio regionale

9 giugno 2021 | 18:26
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Risorse del Pnrr per il ripopolamento dei borghi montani: approvata la risoluzione in consiglio regionale

Il Consiglio unanime chiede di intercettare ogni possibilità offerta dal Piano nazionale di ripresa e resilienza

Il consiglio regionale ha approvato una proposta di risoluzione che chiede alla Giunta di indirizzare le risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza per lo sviluppo delle aree interne in modo proporzionale al peso che tali territori rappresentano per la Toscana.

“Farsi carico, nell’interlocuzione con il Governo e per quanto di propria competenza, nell’indirizzare un adeguato livello di risorse provenienti dal Pnrr per lo sviluppo delle aree interne almeno proporzionale al peso che tali territori rappresentano complessivamente per la Toscana, ovvero circa un terzo dell’estensione complessiva del territorio regionale, tenendo in adeguata considerazione il ruolo dei Comuni e le loro priorità rispetto ad interventi di salvaguardia del territorio”. È quanto chiede la risoluzione approvata all’unanimità dal consiglio regionale.

Come spiegato dal presidente della commissione per il sostegno, la valorizzazione e la promozione delle aree interne della Toscana, Marco Niccolai (Pd), l’atto si pone “l’ambizioso e pur necessario obiettivo di sostenere questo pezzo importante della nostra regione”. La risoluzione chiede infatti impegni per “tener conto, nelle sei missioni del Pnrr, di progetti volti a favorire l’inclusione e il superamento delle disuguaglianze territoriali, e di definire le condizioni e gli interventi per rendere possibile il ripopolamento dei borghi montani e la riscoperta di mestieri tradizionali”. Si auspica inoltre di “risolvere i problemi di connessione e comunicazione e a continuare, con sempre maggiore intensità, le azioni volte a favorire la diffusione della connessione con banda ultra larga nel territorio toscano, con particolare riferimento alle aree rurali e montane al momento meno servite, così come a migliorare la connettività presso gli istituti scolastici toscani”.

La risoluzione richiama infine la necessità di attivare una “unità di coordinamento presso gli uffici della Giunta per supportare le aree interne nell’attività di progettazione necessarie per usufruire delle opportunità offerte dal Piano nazionale e, più in generale, della prossima programmazione comunitarie, per favorire lo sviluppo di tali aree e per reagire alla crisi sociale ed economica provocata dalla pandemia da Covid-19”.

Per i presidenti dei Gruppi di azione locale (Gal) Lunigiana, Roberto Galassi e Gal MontagnAppennino, Marina Lauri, “è una grande soddisfazione vedere che le istituzioni hanno finalmente capito il potenziale delle aree interne, territori storicamente svantaggiati, ma che rappresentano una risorsa fondamentale per lo sviluppo dell’intero territorio regionale: dalla tenuta idrogeologica, al comparto turistico, dall’occupazione dei cittadini alla tutela di antichi mestieri. Per raggiungere l’obiettivo di una Toscana diffusa e senza disuguaglianze tra territori servono risorse e condivisione di progetti per non lasciare indietro nessuno”.

Per i gruppi di azioni locale della Lunigiana e della MontagnAppennino “è importante coordinare bene le risorse, sapendo che il Pnrr prevede interventi sui territori più remoti e da rivitalizzare, siamo soddisfatti che la Regione si sia presa carico di rafforzare queste politiche. Anche la programmazione 2021/2027 dei fondi comunitari è occasione da non perdere per dare organicità maggiore alle politiche e i Gal possono essere strumento strategico per metterle in atto”.

All’ordine del giorno del Consiglio regionale anche una mozione sui cosiddetti ‘Leader’ che, però, non è stata discussa. “Come Gal – aggiungono – auspichiamo l’approvazione dell’atto nella prossima seduta di aula perché siamo convinti che possa segnare un importante cambio di passo nello sviluppo di comuni che, seppur non interamente montani, hanno nel proprio territorio grandi aree montuose. Questi Comuni, per esempio quello di Pistoia, potranno così partecipare ai bandi pensati per la montagna accedendo ad aiuti e risorse aggiuntive”.