Dodici tablet donati agli ospedali della Valle per far comunicare pazienti e familiari

25 marzo 2021 | 17:10
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Dodici tablet donati agli ospedali della Valle per far comunicare pazienti e familiari

Sono stati consegnati oggi (25 marzo) dal sindaco di Fabbriche di Vergemoli, Michele Giannini

Il grande cuore della Valle del Serchio. Dodici tablet non utilizzati nell’istituto comprensivo di Gallicano serviranno per far comunicare con i propri familiari i pazienti ricoverati negli ospedali di Castelnuovo e Barga e gli ospiti di strutture territoriali.

Sono stati consegnati oggi (25 marzo) dal sindaco di Fabbriche di Vergemoli, Michele Giannini, che ha fatto da tramite con l’azienda sanitaria, dal dirigente scolastico Alessandra Mancuso e dalla professoressa Martina Ravera.

L’appello di Giannini: “Aiutiamo i malati dell’ospedale di Barga, doniamo dei tablet”

Un gesto di vicinanza e solidarietà che è stato molto apprezzato dalla referente sanitaria degli ospedali della Valle del Serchio, Romana Lombardi e dal responsabile di zona distretto della valle, Franco Chierici, che hanno accolto la donazione, specificando che i dispositivi verranno equamente distribuiti tra i due stabilimenti ospedalieri e le strutture territoriali.

La dottoressa Lombardi e il dottor Chierici, anche a nome degli altri operatori dell’Asl e della direzione aziendale, hanno quindi ringraziato il sindaco e il dirigente scolastico, evidenziando l’utilità dei tablet, il cui utilizzo produce importanti benefici per la salute dei pazienti. Infatti, se dal lato dell’assistenza si riesce a tenere la situazione sotto controllo,.

Lombardi e Chierici hanno anche sottolineato il grande senso di comunità che emerge ogni giorno in Valle del Serchio, con la cittadinanza che fa sentire costantemente la propria vicinanza al personale sanitario.

Il sindaco Giannini e il dirigente Mancuso hanno espresso la loro soddisfazione per l’accoglienza ricevuta e: “Per la consapevolezza dell’importanza che questi tablet assumeranno per i pazienti e per gli stessi operatori. Visto che a scuola non erano usati (i ragazzi ne erano già dotati) si è preferito indirizzarli dove ce n’era più bisogno”. Hanno quindi ringraziato a loro volta il personale ospedaliero, impegnato da oltre un anno in prima linea nella lotta al Covid.