Bertieri: “Turismo in Valle a rischio tracollo”

8 dicembre 2020 | 10:24
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Bertieri: “Turismo in Valle a rischio tracollo”

La consigliera di Orgoglio Comune: “Con impianti e strutture chiuse Garfagnana in sofferenza”

Si rischia un nuovo “tracollo” con la chiusura degli impianti e delle strutture ricettive in montagna. A lanciare l’allarme per Valle del Serchio e Garfagnana è la consigliera comunale di Orgoglio Comune a Borgo a Mozzano, Yamila Bertieri.

“Le feste si stanno avvicinando e come oggi anche la festa dell’Immacolata era un un’occasione per molti per ritagliarsi qualche giorno di festa e andare in montagna. La Garfagnana  ha dei bellissimi luoghi durante questo periodo che sono sempre stati da attrazione per il turismo e per gli amanti dello sci, si pensi a Careggine, al Casone di Profecchia e al Passo delle Radici.  Con la chiusura però anche dei teatri, dei cinema, dei musei, delle palestre  e delle piscine, c’è un altro settore duramente colpito dalle misure adottate dall’ultimo Dpcm e cioè quello degli albergatori di montagna”.

“Vi è  il rischio – sostiene Bertieri – di un ulteriore crollo dei fatturati a causa del blocco delle prenotazioni e/o delle progressive cancellazioni tanto che gli alberghi della stagione invernale hanno dovuto chiudere in anticipo e stanno soffrendo per  il forte calo dei turisti sopratutto in questo  periodo natalizio o nella stagione delle settimane bianche, poiché il tutto è completamente fermo a causa delle cancellazioni. Mi auguro che la situazione migliori per  i ristiratori, ma, anche per i baristi,  per gli ambulanti, per i negozianti e per  altri settori colpiti dal decreto”.

“Voglio ritornare  a sottolineare che con il mio gruppo Orgoglio Comune abbiamo  proposto una bella iniziativa per il nostro territorio, quella di regalare per Natale, ad amici e familiari un buono acquisto da spendere nelle nostre  attività locali che potrebbero essere in difficoltà, e quindi  per dare una mano all’economia locale contribuendo anche a mantenere vivo il valore dei nostri centri storici – spiega -. Come mi hanno spiegato diversi amici di questi settori tanta merce è invenduta, le  casse sono quasi vuote (anche per anticipare la cassa integrazione ai dipendenti) e  disdette elevate per questo servono aiuti concreti e non promesse costituite da sole parole”.