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Servizi ospedalieri, addetti in sit in davanti al S. Croce

12 novembre 2020 | 15:12
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Servizi ospedalieri, addetti in sit in davanti al S. Croce
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Servizi ospedalieri, addetti in sit in davanti al S. Croce
Servizi ospedalieri, addetti in sit in davanti al S. Croce

Protesta dei lavoratori per il mancato rinnovo del contratto

Un giorno di sciopero per i  dipendenti delle Coop con contratto multiservizi che domani (13 novembre),  a partire dalle 10 saranno in sit-in statico di fronte all’ospedale di Castelnuovo di Garfagnana.  “Il contratto è scaduto da oltre 7 anni – sottolinea Giada Bellandi, operatrice Fisascat Toscana Nord -, questo vuol dire salari bloccati per i lavoratori del settore pulizie e sanificazione, in prima linea anche loro in questa seconda ondata pandemica. E si tratta per il 70% di donne che si sono adoperate e si stanno adoperando al massimo con turni massacranti che non trovano corrispettivo nelle buste paga. Sono lavoratori che meritano dignità e diritti“.

E ora le testimonianze. Annamaria, dipendente Cooplat: “Sono del cantiere Castelnuovo e voglio  manifestare il  nostro malcontento, non verso le cooperative o l’Asl,  ma per il rinnovo del contratto nazionale. Siamo ligi al nostro dovere, sempre presenti negli ospedali, con turni instancabili, ci prodighiamo per essere sempre pronte e puntuali sul posto di lavoro. Siamo intervenute su tanti fronti di questa emergenza.  Senza di noi gli ospedali si fermerebbero. Vogliamo diritti più salario e rinnovato il contratto di lavoro”.

Barbara, operatrice Coop Servizi San Filippo (supermercati Lucca): “Abbiamo lavorato sempre,  in piena pandemia,  un lavoro moltiplicato che oltre alle mansioni normali ha visto aggiungere quelle per l’igienizzazione. Ma lo stipendio è rimasto identico.  Lo sciopero del 13 serve a far capire quanto siamo indispensabili”.

Annalisa, dipendente coop Colser Servizi,  all’ospedale San Luca:  “Sono un’addetta alle pulizie dell’ospedale San Luca.  Il mio lavoro è  poco considerato, svalutato e poco pagato ma di grande responsabilità.  Senza il nostro lavoro medici e infermieri non potrebbero fare il loro.  Siamo in stretto contatto con i reparti Covid:  io lavoro in terapia intensiva,  c’è paura. c’è pressione psicologica e emotiva, non è facile.  Ma si fa perchè il nostro lavoro è passione ma ora è anche rabbia. Rabbia perchè per molti siamo invisibili. Soprattutto per le istituzioni. La Regione aveva promesso un bonus che non è mai arrivato e sedersi al tavolo per il nuovo contratto sembra impossibile. Per questo scioperiamo: vogliamo il contratto subito”.

Roberta e Manila dipendenti Cooplat di Castelnuovo:  “Chiediamo il rinnovo del contratto  per restituirci dignità e diritti”.