Inchiesta Vagli, la minoranza: “Chi è coinvolto faccia un passo indietro”

Per Vagli e Roggio valuta di chiedere le dimissioni di sindaco e consiglieri: “I capi d’accusa sono pesanti”
Appalti affidati a familiari e amici, terremoto a Vagli. Accuse pesanti quelle contenute nella nuova inchiesta giudiziaria che scuote il Comune di Vagli, dove sono stati iscritti a vario titolo nel registro degli indagati il sindaco in carica Giovanni Lodovici, l’ex primo cittadino e attuale vicesindaco Mario Puglia, insieme all’assessore Mirna Pellinacci nell’ambito dell’indagine su presunti appalti truccati, turbativa d’asta, truffe, falso ideologico e, per gli amministratori, corruzione.
In merito all’inchiesta interviene il gruppo di opposizione Per Vagli e Roggio con il capogruppo Edoardo Fazzani: “Questa inchiesta non è certamente un bel biglietto da visita per l’imminente e tanto atteso evento turistico del Comune di Vagli, ovvero lo svuotamento del lago, previsto per il 2021. I capi d’accusa sono pesanti, adesso confidiamo nella magistratura”.
Il gruppo di opposizione era andato all’attacco sul tema degli appalti già ad inizio anno: “Siamo andati a spulciare sui lavori assegnati nell’ultimo triennio: abbiamo notato che le ditte sono non più di tre ma addirittura il 90 per cento dei lavori di cui il 90 per cento in somma urgenza sono affidati tutti alla stessa ditta“.
L’opposizione adesso sta valutando di chiedere le dimissioni al sindaco: “Noi valuteremo anche quello e quella di tutti i consiglieri coinvolti – specificano –. Sperando che con senso di responsabilità chi è coinvolto faccia un passo indietro subito in autonomia“.