Analisi Arpat, glifosato oltre la soglia nel torrente Turrite di Gallicano

24 aprile 2020 | 11:05
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Analisi Arpat, glifosato oltre la soglia nel torrente Turrite di Gallicano

Sotto la lente anche Versilia e Ozzeri. Altre criticità in Valle del Serchio e sulla costa

Analisi delle acque superficiali, i dati di Arpat. Due le principali criticità rilevate: la presenza di materiali di dilavamento dell’attività marmifera nel torrente Acqua Bianca a Minucciano e, soprattutto, tracce oltre soglia di glifosato (un fitofarmaco agli onori delle cronache mondiali) nei torrenti Versilia, Turrite di Gallicano e Ozzeri.

L’agenzia, come accade periodicamente, ha valutato lo stato ecologico e chimico dei fiumi e dei torrentri per l’individuazione delle criticità che potrebbero pregiudicare il raggiungimento dell’obiettivo ambientale fissato dalla direttiva quadro sulle acque dell’Unione Europea.

Questi i risultati dei campionamenti effettuati.

Nel sottobacino Versilia prevale lo stato ecologico sufficiente/scarso. Lo stato chimico risulta non buono solo nel Versilia che risente dello scarico del depuratore comunale di Querceta che influenza i parametri previsti per la valutazione dello stato chimico. Soprattutto in certi periodi dell’anno, infatti, la scarsità di acqua presente nel corso risente notevolmente del refluo proveniente dal depuratore. “Nelle vicinanze, inoltre, c’è il Golf Versilia – spiega Arpat – che può influenzare la qualità delle acque superficiali limitrofe per quanto riguarda eventuali presidi fitosanitari utilizzati per il manto erboso previsto dallo sport effettuato”.

Quattro corpi idrici del bacino del Serchio registrano uno stato chimico non buono, i restanti buono.  In particolare il Torrente Acqua Bianca scende da Minucciano e si inserisce nel Serchio a monte della frazione di Petrognano dopo aver ricevuto gli scarichi e le acque meteoriche dell’attività estrattiva dei comuni di Vagli e Minucciano che ne influenzano lo stato chimico e soprattutto ecologico. “Il dilavamento di materiale fine residuo delle attività di taglio – spiega Arpat – provoca la distruzione del microhabitat favorevole alla vita sia dei macroinvertebrati sia delle microalghe, che hanno effetto autodepurante del substrato fluviale”.

È presente lo stato ecologico elevato su ben quattro corpi idrici: torrenti Pedogna, Corsonna, Fegana e tratto lucchese del Serchio“.

In linea generale, nel comprensorio lucchese, per quanto riguarda lo stato ecologico, più della metà dei corpi idrici riesce a raggiungere l’obiettivo di qualità buono (13 su 23).

“Tra le sostanze che concorrono al non raggiungimento degli obiettivi di qualità – dicono da Arpat – fissati dalla direttiva quadro sulle acque  vanno segnalati i fitofarmaci ed in particolare l’erbicida glifosate ed il suo metabolita Ampa che risultano presenti con concentrazioni superiori allo standard di qualità ambientale nei torrenti Versilia, Turrite di Gallicano e Ozzeri”.

“Per lo stato ecologico – spiegano ancora dall’agenzia – si può rilevare un modesto miglioramento sia nel bacino dell’Arno che in quello del Serchio. Miglioramenti si apprezzano anche per lo stato chimico in tutti e tre i sottobacini, ad eccezione del torrente Fegana che peggiora la sua condizione chimica. Tra gli inquinanti che determinano lo stato chimico non buono si segnalano: mercurio, tributilstagno, benzo(a)pirene e acido perfluoroottansolfonico (Pfos)”.

Arpat, infine, negli ultimi anni ha avviato un’importante campagna di ricerca dei composti perfluorurati (Pfas) nelle acque, responsabili di gravi situazioni di inquinamento che hanno avuto anche notevole eco mediatica come ad esempio il caso delle acque di falda in Veneto. “Questi composti perfluorurati vengono impiegati – conclude Arpat – oltre che per i contenitori per alimenti e le superfici antiaderenti per le padelle, nell’industria tessile come impermeabilizzanti per l’abbigliamento, in particolare sportivo, e tra essi il Pfos è stato rinvenuto nelle acque del torrente Versilia“.