Contagi e decessi nelle Rsa, l’Asl subentra nell’assistenza ai pazienti covid19

L’azienda ha recepito l’ordinanza regionale: un piano che costerà tre milioni e mezzo di euro
Contagi e decessi nelle Rsa, sarà l’Asl a prendere in mano la situazione laddove la situazione sfugga di mano. Mentre i nuovi casi di coronavirus in provincia di Lucca mantengono un incremento contenuto, l’attenzione viene posta sulle strutture dove sono assistiti gli anziani, la fascia di popolazione più esposta al virus e contro cui il covid19 sembra essere più accanito.
Recependo l’ordinanza regionale del 7 aprile scorso, l’Asl Toscana nord ovest ha approvato uno schema di accordo con le strutture che, in considerazione della situazione, potranno essere trasformate in residente Covid19, con la separazione dei pazienti positivi da quelli negativi, che potranno essere trasferiti anche in altre strutture, ovviamente in accordo con il gestore.
Un’operazione che, si stima, da qui al prossimo luglio costerà all’Asl 3 milioni e mezzo di euro, una cifra calcolata, chiaramente, sulla base delle strutture presenti sul territorio dell’area vasta. I pazienti infatti saranno presi in carico dal sistema sanitario nazionale e l’Asl assumerà la gestione temporanea di quelle Rsa individuate da trasformare interamente o parzialmente in strutture per le cure intermedie di pazienti covid19, ovviamente dopo un accordo con il gestore.
I pazienti negativi potranno essere trasferiti in altre strutture ed Rsa dove non si contano contagi. Nelle Rsa Covid, invece, la gestione sarà assicurata con lo stesso personale della struttura ma, dove ci sia bisogno, potrà essere utilizzato anche personale dipendente dell’Asl.
Ma non finisce qui. All’Asl spetterà inoltre il coordinamento dell’assetto sanitario, infermieristico ed assistenziale (con individuazione del responsabile aziendale); la sanificazione iniziale e sanificazione finale della struttura; le procedure di accesso e l’ingresso degli ospiti non autosufficienti Covid+ nella Struttura, nei limiti della capacità ricettiva e dei posti autorizzati. Sarà competenza dell’Asl anche l’organizzazione infermieristica e assistenziale giornaliera (a tal fine il personale in forza alla struttura potrà essere integrato e supportato nella turnistica e nell’organizzazione del lavoro da personale infermieristico e socio sanitario della Asl per garantire l’assistenza infermieristica ed alla persona nelle 24 ore – riattivazione/riabilitazione estensiva).
Anche l’assistenza medica sarà garantita dall’azienda sanitaria: la copertura medica nella struttura sarà garantita dai medici Usca (unità speciali di continuità assistenziale) utilizzati a tal fine anche per esigenze di supporto alle strutture sanitarie attivate in relazione all’emergenza epidemiologica in atto, in analogia a quanto previsto per le cure intermedie. I medici dell’Usca – si legge nel documento approvato dall’Asl – agiranno in stretto rapporto con il Mmg di riferimento della struttura o il medico di fiducia dell’ospite e si potranno avvalere della consulenza degli specialisti.
Sarà garantito poi dall’Asl l’approvvigionamento, la somministrazione e la conservazione dei farmaci prescritti dal medico dell’Usca o dai medici curanti, adottando la modalità di erogazione diretta da parte del servizio farmaceutico aziendale che ne assicurerà la consegna, senza oneri a carico della struttura.